Luganese

Processo per pedofilia, 'ha agito con spregiudicatezza'

Il 49enne del Luganese condannato a 5 anni e 8 mesi di carcere, stessa pena richiesta dal pp. Le versioni delle vittime ritenute credibili e coerenti

Pedofilia
(TI-PRESS)
12 febbraio 2021
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Cinque anni e 8 mesi di carcere. La Corte delle assise criminali di Lugano ha accolto in toto l'atto d'accusa e la richiesta di pena formulata ieri dal procuratore pubblico, Roberto Ruggeri, nei confronti del 49enne del Luganese, riconosciuto colpevole di aver compiuto ripetuti atti sessuali ai danni di due bambine, che al momento dei fatti avevano dai 5 agli 8 anni. La prima vittima è stata la figlia della sua ex compagna, abusata fra il 2004 e il 2006; e la seconda, la figlia di una coppia di amici, vicini di casa, ripetutamente abusata dal 2011 al 2014.

L'imputato sminuisce i fatti 

La Corte, presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti, non ha accolto l'assunto dell'avvocato difensore, Pascal Cattaneo, secondo cui, stando alle versioni rilasciate dall'imputato, i reati sulla prima vittima sarebbero stati compiuti non sull'arco di due anni, bensì di una sola giornata. I giudici, ricostruendo le testimonianze rilasciate dalla bambina, l'hanno ritenuta «credibile e coerente nella sua deposizione» e la versione della difesa è stata pertanto respinta. Gli atti sessuali - ha appurato la Corte - si sono quindi protratti su un lungo tempo. Un'altra affermazione dell'imputato ritenuta menzognera dai giudici, quella secondo cui il 49enne era raramente solo con la bambina. «L'imputato sminuisce, dà sempre la versione a lui più favorevole» - ha ammonito la presidente. 

La Corte ha confermato anche il reato di coazione sessuale: l'imputato ha strumentalizzato i legami sociali, ha conquistato con regali e favori le vittime e i loro genitori. Numerose le aggravanti ravvisate dalla Corte: il lungo tempo in cui si sono protratti i reati, l'età delle vittime, l'assenza di scrupoli, l'aver agito con spregiudicatezza, e l'aver disumanizzato le sue vittime. Solo timidi ravvedimenti sono venuti dall'imputato, secondo i giudici, quali la disponibilità a risarcire le vittime e ad accettare una cura ambulatoriale da uno psichiatra. «Il suo percorso di cura sarà ancora molto lungo» - ha osservato la presidente della Corte. 

Ieri il procuratore pubblico, Roberto Ruggeri, aveva proposto nei confronti del 49enne una pena di 5 anni e 8 mesi di carcere, definendo l'imputato «un manipolatore che ha saputo avvicinare le sue vittime, bambine di cinque anni, con attenzioni e regali unicamente per disumanizzarle e per soddisfare le proprie pulsioni sessuali». L'avvocato di difesa, Pascal Cattaneo, si era invece battuto per una condanna contenuta al massimo in quattro anni di detenzione, evidenziando, fra l'altro, una intervenuta maggiore consapevolezza da parte del 49enne della sua pedofilia, accertata dalla perizia psichiatrica, e delle sue colpe per gli atti sessuali inferti alle due vittime. La perizia psichiatrica ha inoltre stabilito che l'uomo era in grado di capire il carattere illecito dei suoi reati e pertanto il referto non gli riconosce nessuna scemata responsabilità. L'avvocato di difesa, al termine della lettura della sentenza, ha detto di voler parlare con il suo assistito e di riservarsi di decidere se ricorrere in Appello. Dal canto suo, la rappresentante legale delle vittime, avvocatessa Demetra Giovanettina, aveva chiesto un risarcimento per torto morale complessivo di 20 mila franchi a favore delle due bambine, somma che la Corte ha confermato. 

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