Luganese

'Bambine disumanizzate e manipolate per le proprie pulsioni'

Al processo per atti sessuali su minori a Lugano, il pp Roberto Ruggeri ha chiesto 5 anni e 8 mesi di carcere nei confronti dell'imputato

Il procuratore pubblico, Roberto Ruggeri
(TI-PRESS)
11 febbraio 2021
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«L'imputato è un pedofilo. Prima la perizia, poi l'imputato stesso ce lo dicono. Ha chiesto scusa, ma bisogna appurare se queste scuse siano credibili». Così il procuratore pubblico, Roberto Ruggeri, ha evidenziato in apertura della sua requisitoria al processo per atti sessuali davanti alle Assise criminali di Lugano che da stamane vedono sul banco degli imputati un 49enne del Luganese, ritenuto dal magistrato «un manipolatore, che ha saputo avvicinare le sue vittime, bambine di cinque anni, con attenzioni e regali unicamente per disumanizzarle e per soddisfare le proprie pulsioni sessuali».

La denuncia è partita su segnalazione dell'istituto scolastico al Ministero pubblico

Se l'imputato avesse voluto lavarsi da ogni reato, avrebbe dovuto consegnarsi spontaneamente oppure raccontare tutto, invece non ha collaborato al cento per cento, pur ammettendo buona parte dei reati - ha proseguito il procuratore pubblico, che ha spiegato come l'inchiesta penale sia partita su denuncia e segnalazione dell'istituto scolastico frequentato da una delle due vittime. «Non si può parlare di persona trasparente» - ha evidenziato il magistrato, riferendosi all'imputato. «Gli atti sessuali sulla prima bambina, figlia della sua compagna sono avvenuti più volte nell'appartamento, quando la madre era assente. La bambina nutriva fiducia nell'imputato, lo considerava un suo secondo papà. L'imputato è stato un manipolatore: le faceva regali, ha tessuto questa tela per imprigionare la propria preda e soddisfare i propri impulsi sessuali. Impossibile - ha evidenziato il magistrato - ricostruire l'esatto numero degli episodi di atti sessuali, dal momento che la vittima aveva cinque anni e non può ricordare con esattezza. La bambina, sentita dagli inquirenti, ha comunque parlato di più episodi». 

Per quanto attiene alla seconda vittima, la figlia della coppia di amici, suoi vicini di casa, anche qui l'imputato ha cercato di sedurre la vittima con regali. «All'imputato non interessava la bambina, ma l'oggetto, per soddisfare i propri impulsi sessuali» - ha detto il magistrato, che ha aggiunto: «Si è comportato in maniare fredda e spregiudicata: in un'occasione, ha abusato della bambina persino alla presenza del fratellino». Nell'atto d'accusa figura anche la coazione sessuale, che prevede fino a dieci anni di carcere. «L'imputato ha compiuto pressioni psicologiche sulle vittime: ha approfittato della fiducia con i genitori delle bambine, manipolava le vittime con regali e attenzioni».  

Pornografia e collages con le foto delle vittime 

L'imputato deve rispondere anche del reato di pornografia: gli inquirenti hanno trovato a casa dell'imputato nel suo computer 3 milioni di files scaricati, di cui il 20 per cento con contenuto pedopornografico - ha evidenziato il pp Ruggeri. Le prime immagini sono del 2008, ma l'imputato ha ammesso di aver scaricato immagini sin dal 2000. «E ha pure usato le immagini delle sue vittime, confezionando dei collages fotografici, per procurarsi piacere sessuale».

La richiesta di pena: Il pp Roberto Ruggeri ha proposto nei confronti dell'imputato 5 anni e 8 mesi di carcere, mettendo in rilievo come la perizia psichiatrica sul 49enne lo abbia definito "un pedofilo capace di valutare il proprio carattere illecito delle sue azioni e pertanto al quale non può essere riconosciuta nessuna scemata responsabilità". Il magistrato ha evidenziato come l'imputato abbia sì collaborato all'inchiesta ma a luci intermittenti. Il pp ha definito la colpa del 49enne estremamente grave: «l'imputato ha rubato anni di crescita alle due vittime, le ha usate alla stregua di giocattoli per soddisfare le sue pulsioni sessuali». 

 

 

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