Luganese

Lugano, piace la riforma della Cassa pensione

Il nuovo piano previdenziale restituisce l'1,5% del contributo per il secondo pilastro dei dipendenti della Città ai quali venne tolto il 3%

Buone notizie per i dipendenti della Città (Ti-Press)
16 dicembre 2020
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«Per la prima volta nella storia, l'assicurato potrà scegliere in base a tre opzioni di copertura». Di più: «Ai dipendenti viene restituito l'1,5% sullo stipendio assicurato, ossia la metà di quanto era stato tagliato anni fa (il 3%) quando la Città di Lugano era alle prese con la necessità di abbattere le spese per il personale dell'Amministrazione. Avevamo richiesto proprio la restituzione di almeno una parte di quanto era stato che quando le finanze sarebbero tornate in ordine. Tutto sommato, ritengo che possa andare bene così». Traspare soddisfazione nelle parole di Fabio Schnellmann, presidente della commissione del personale di Lugano. Piace la riforma della Cassa pensione dei dipendenti della Città di Lugano (Cpdl). Dipendenti che in questi riceveranno nella buca delle lettere la missiva che annuncia i cambiamenti positivi.

Un anno di lavoro

Il nuovo piano previdenziale che entrerà in vigore a partire dal prossimo 1° gennaio è frutto di un lavoro per il quale è stato evidentemente coinvolto anche il Municipio di Lugano. «Un lavoro durato circa un anno - ci confida il sindaco di Lugano Marco Borradori -. Lavoro durante il quale sono stati discussi anche in Municipio i parametri che hanno un impatto sulle rendite future e sulla possibilità di garantire la loro finanziabilità. Ora restituiamo ai dipendenti una parte di quello che avevamo sottratto. Crediamo sia una risposta equa che ha ottenuto il consenso in una situazione come quella attuale, a maggior ragione con questa pandemia». Nel contesto attuale, caratterizzato da tassi di interesse molto bassi e dall'aumento dell'aspettativa di vita, la CpdL ha ritenuto necessario realizzare una revisione completa del piano rivendendo sia le prestazioni erogate, sia il loro finanziamento. Il nuovo piano è stato progettato nello scrupolo di mantenere la stabilità finanziaria della Cassa a lungo termine, il livello attuale delle prestazioni assicurate e, dove possibile, migliorarle.

Aumenta il salario assicurato

La riforma, si legge nella missiva, prevede un aumento del salario assicurato, soprattutto per le fasce di reddito medio-basse, attraverso il cambiamento del metodo di calcolo della deduzione di coordinamento dal salario lordo annuo. In concreto, l'attuale deduzione di coordinamento, pari alla rendita massima Avs, viene sostituita con un valore proporzionale al salario lordo (35%), applicando un tetto pari ai 7/8 della rendita massima Avs. Si tratta di un intervento che comporta inevitabili oneri aggiuntivi per gli assicurati attivi e per i datori di lavoro, ma che compensa, almeno parzialmente, la diminuzione dell'importo delle rendite per limiti d'età causato dalla riduzione delle aliquote di conversione, prevista a partire dall'anno 2026. Tra le altre misure proposte, spicca la possibilità, concessa all'assicurato, di scegliere tra due ulteriori scale di contributi che prevedono degli incrementi lineari rispetto al piano standard, permettendo così di aumentare nel tempo l'avere di vecchiaia e cogliere i vantaggi fiscali che ne derivano.

Misura contestata nel 2015

 

Il taglio di 3 punti percentuali del contributo dei dipendenti della Città per il secondo pilastro venne portato nel 2015, lo ricordiamo, dall'8,5% all'11,5% e diminuendo nel contempo la quota del datore di lavoro dal 16% al 13%. L'operazione suscitò polemiche e critiche da parte dei sindacati e fece storcere il naso anche alla Commissione del personale. Un'operazione contabile che prese le mosse dalle valutazioni dalla Città su come ridurre i costi per i dipendenti dell'Amministrazione cittadina. La decisione ebbe il pregio di evitare licenziamenti, tagli ai salari e blocco degli scatti automatici. In accordo con la Cpdl, il Municipio aveva trovato il modo di risparmiare cambiando la ripartizione del contributo previdenziale con un beneficio di 2,1 milioni di franchi all'anno. I dipendenti, obtorto collo, avevano accettato e la Cassa pensioni aveva dato seguito alla richiesta della Città avviando la procedura per la modifica del proprio statuto.

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