Luganese

P. Tresa, multata perché voleva rientrare dal lavoro

In dogana, le ragioni della donna che lavora in un postribolo e stava tornando a casa non rientrano 'nelle straordinarie esigenze ammesse fra le 23 e le 5'

Attenzione ai rientri dopo le 23 e alle distanze (Ti-Press/Archivio)
1 novembre 2020
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Una donna di nazionalità brasiliana, residente nel Varesotto, nella notte tra venerdì e sabato alla dogana di Ponte Tresa è stata multata al suo rientro dal Ticino in quanto il suo motivo di spostamento notturno dalla polizia di frontiera non è stato ritenuto rientrante nelle straordinarie esigenze ammesse per spostamenti tra le 23 e le 5, orario del coprifuoco previsto in Lombardia, che vale anche per gli ingressi dalla Svizzera. La donna ha raccontato che tornava dal lavoro che svolge in un postribolo di Lugano. Dovrà pagare una multa di 400 euro. Quando si è presentata in dogana erano da poco passate le 2 di notte. Nella giornata di venerdì nei pressi della dogana di Zenna sono stati multati (400 euro a testa) due giovani ticinesi in quanto, senza essere considerati conviventi, a bordo della loro auto (luogo chiuso ai fini della normativa Covid-19) non indossavano la mascherina, né rispettavano il distanziamento interpersonale dato che il passeggero sedeva sul posto anteriore destro a lato del guidatore anziché su quello posteriore. Ultima annotazione per ricordare che i frontalieri sono esentati dai divieti previsti dal coprifuoco, ma limitatamente agli spostamenti per motivi professionali e per il successivo rientro alle proprie abitazioni.

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