Luganese

Ferrovia Lugano-Ponte Tresa: seconda vita in Madagascar

Arrivata la conferma: sette treni della Flp finiranno nell'isola africana, venduti dalla Stadler alla francese Arterail. L'amianto sarà tolto in Ticino.

Prossima fermata... Madagascar! (Foto Ti-Press)
21 settembre 2020
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Più che una pensione al caldo, una seconda opportunità professionale dall'altra parte del globo. Niente macero, museo o deposito per i treni della Ferrovia Lugano-Ponte Tresa (Flp), che l'anno prossimo saranno sostituiti da nove nuovi convogli prodotti dalla Stadler Rail. I caratteristici trenini arancioni, risalenti agli anni Settanta, saranno infatti venduti alla ditta francese Arterail, che a sua volta li cederà a un'azienda malgascia affinché possano circolare in Madagascar.

La conferma è arrivata settimana scorsa

La notizia ha iniziato a circolare già alcuni mesi fa, quando un'inchiesta di 'Ticinonews' del giugno scorso ha fatto luce sul passato dei convogli costruiti nel 1978. Ma anche sul futuro, ipotizzando una seconda vita ad Antananarivo, capitale dell'isola africana. Da noi sentita, la Stadler ci ha informato che una decisione definitiva era attesa per fine luglio, poi per fine agosto. La conferma da Bussnang (Turgovia, sede della Stadler) è infine arrivata alla Flp pochi giorni fa. «A seguito dell'articolo abbiamo chiesto una conferma alla Stadler – ricorda il direttore della Flp, Roberto Ferroni – e l'abbiamo ricevuta settimana scorsa: hanno confermato di aver venduto sette treni alla francese Arterail». A occuparsi della transazione è stata la Stadler Valencia, mentre la ditta con sede a Lille venderà a sua volta i treni a un'azienda ferrovia privata del Madagascar, la Emergeo. 

Altri treni simili già in Madagascar, ma inutilizzati

La compravendita s'inserisce di fatto in un solco già tracciato anni fa. Già alcuni treni dismessi dalla Forchbahn nel 2004 e nel 2005 – cugini dei due Be 4/8 e dei cinque Be 4/12 che collegano Lugano al Malcantone – sono stati trasportati nello Stato dell'Oceano Indiano, come pure più recentemente due treni della Berna-Soletta. Questi convogli riposano tuttavia alla stazione Soroano della capitale malgascia, inutilizzati. Sul tavolo vi sarebbero alcuni progetti ferroviari che li contemplano: uno ad Antananarivo, un altro in una città da costruire ex novo e un altro ancora nel sud-ovest dell'isola. Al momento tutti risultano tutti fermi tuttavia, fatto che solleva qualche dubbio sull'effettiva utilizzazione dei trenini col sorriso. Motivo per cui diverse ditte in tempi recenti stanno smettendo una prassi che durava da decenni: la vendita di mezzi di trasporto pubblico a città e Paesi di aree in via di sviluppo.

L'amianto? Ferroni: 'Saranno bonificati in Ticino'

Quale che sarà il destino in Africa dei trenini col sorriso è quindi ancora tutto da vedere. Di certo, c'è che partiranno 'bonificati'. Buona parte delle carrozze Flp contengono infatti amianto. E sebbene dal 2011 sia vietato esportare dalla Svizzera oggetti che contengono il materiale, i treni della Berna-Soletta hanno lasciato il Paese senza essere bonificati, grazie a una deroga dell’Ufam (Ufficio federale dell'ambiente). Destino diverso invece per i convogli Flp: «Noi lasceremo partire il materiale rotabile soltanto una volta tolto l'amianto – rassicura Ferroni –, del risanamento presso i nostri stabilimenti si occuperà un'azienda specializzata».

I nuovi convogli per la Flp, che ricordiamo serviranno anche il Tram-Treno del Luganese, arriveranno a marzo del 2021. Per tre mesi circoleranno di notte per eseguire dei test, finché a fine giugno inizierà l'esercizio commerciale vero e proprio. Ed è previsto infatti che per l'estate i primi treni 'vecchi' prendano la via del Madagascar, probabilmente attraverso un porto italiano.

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