Luganese

Arte indipendente, Collettivo Sonnenstube occupa Villa Florida

Con la Città di Lugano realizzata una collaborazione per mostre itineranti in edifici pubblici senza destinazione definitiva

Lo spazio Morel, tappa del Collettivo Sonnenstube
(TI-PRESS)
31 agosto 2020
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“Universo 25: l’odore della convivenza”.  È questo il titolo del primo capitolo di un programma culturale diffuso che il Collettivo artistico Sonnenstube ha realizzato in collaborazione con la Città di Lugano e che dallo scorso 29 agosto fino al 27 settembre 2020 avrà come prima tappa l’ingresso al parco di Villa Florida. Dopo sei anni di programmazione, di cui cinque in Via Canonica e uno in residenza presso lo spazio culturale indipendente Morel, il Collettivo Sonnenstube ha deciso di proporsi con un nuovo format espositivo itinerante. Sulla scorta di quanto già accade in altre città della Svizzera, Sonnenstube e la Città di Lugano hanno identificato insieme alcuni edifici pubblici senza destinazione definitiva, che si adattano perfettamente alle esigenze espositive della programmazione del Collettivo: Villa Florida, o meglio ciò che resta dopo la sua demolizione del 1977 (e cioè la casa del custode all’entrata del bel parco nel quartiere di Loreto), e Villa Costanza a Viganello. Complice nel progetto, la Città – con le Divisioni Cultura e Gestione e manutenzione - ha in particolare ritenuto interessante concedere temporaneamente questi spazi a titolo gratuito per produrre cultura alternativa di alto profilo e al contempo proporre nuovi luoghi di aggregazione. Il progetto “Universo 25: l’odore della convivenza”, a Villa Florida, è nato in pieno periodo Covid: agli artisti Enrico Boccioletti e Caroline Schattling Villeval è stato chiesto di produrre delle opere originali da inserire all’interno della location. Boccioletti (1984), artista e musicista basato a Milano, propone un intervento olfattivo e sonoro, mentre Schattling Villeval (1997), pittrice e scultrice di origini zurighesi, un’istallazione artistico-testuale con l’inserimento di alcuni suoi scritti. Il tema della convivenza artificiale, in apparenza armoniosa ma potenzialmente catastrofica in mancanza di spazio e di troppe interazioni sociali, e che lega concettualmente i due artisti, è stato trovato in seguito dalle due appassionate curatrici Olivotto-Paolino - spiegano i promotori. “Universo 25: l’odore della convivenza”, titolo della bi-personale, "è anche un esperimento realmente concepito nel 1968 e ritornato agli onori della cronaca durante il lockdown, facendo riaffiorare in superficie lontane ma attualissime preoccupazioni antropiche legate in particolare al tema della sovrappopolazione".

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