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Canapa light a Rivera, cinque denunce contro il Municipio

A querelare è il proprietario di Coltura Botanica. Il Ministero pubblico convoca l’udienza di conciliazione, ipotizzando il reato di abuso d’autorità

Il negozio Coltura Botanica, specializzato in prodotti a base di canapa light, a Rivera
25 giugno 2020
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Abuso d'autorità. Questo il reato ipotizzato dal Ministero pubblico nei confronti del Municipio di Monteceneri, a causa di una vertenza con Coltura Botanica, negozio specializzato in canapa light che da due anni si trova a Rivera. L'apertura stessa dell'esercizio fu inizialmente rimandata a causa di una diatriba, escalata in interventi di polizia e sfociata in cinque denunce contro l'esecutivo inoltrate dal proprietario del commercio. A due anni di distanza, le parti sono state convocate dalla procuratrice pubblica Marisa Alfier a un'udienza di conciliazione fra meno di un mese.

Il negozio in una 'zona sensibile'

Della controversia avevamo già riferito agli albori, nel 2018. Con già un negozio avviato nel 2015 a Giubiasco – nel frattempo chiuso –, Andrea Cibin decise di ingrandire l'attività, affittando uno spazio a Rivera. Per il 9 aprile era tutto pronto, ma l'apertura venne rimandata. Una mezz'oretta prima di aprire alla porta si presentò infatti la polizia, legittimata da una lettera del Comune. L'esecutivo aveva infatti dato preavviso negativo alla domanda di costruzione presentata per il cambiamento di destinazione, ritenendo che il luogo scelto per la filiale fosse in una "zona sensibile". 

Cambiato il quadro legale

A monte della disputa, un quadro legale in evoluzione e contraddittorio. Nel settembre del 2017 il Municipio montecenerino emanò un'ordinanza basata su due norme cantonali: la Legge cantonale sulla coltivazione della canapa e sulla vendita al dettaglio dei prodotti (Lcan, 2002) e il Regolamento cantonale sulla coltivazione della canapa e sulla vendita al dettaglio dei suoi prodotti (Rcan, 2004). Quest'atto vietava l'apertura di negozi nel raggio di 300 metri da strutture sportive e ricreative, parchi giochi, scuole, chiese e luoghi di culto, istituti di cura, per anziani e per portatori di handicap e foyer. Paletti piuttosto limitanti.

La canapa light? Fra le derrate alimentari

A novembre del 2017 Cibin fece regolare domanda di costruzione per poter vendere la canapa light, ossia con meno dell'1% di Thc e che anzi spesso ha alte concentrazioni di Cbd: un principio attivo dall'effetto analgesico invece che psicotropo. Tuttavia, tra l'istanza e la prevista apertura di Coltura Botanica ci fu un importante cambiamento legislativo: la canapa light sottostà oggi alla Legge federale sulle derrate alimentari. Ciononostante l'intervento della polizia continuò, anche una volta avvenuta l'apertura.

'La polizia ci minacciava'

«Il Municipio ci mandava la polizia comunale regolarmente per minacciarci – sostiene l'imprenditore –, ci dicevano che avremmo ricevuto 40'000 franchi di multa per ogni mese che avremmo tenuto aperto. Ma noi sapevamo di essere dalla parte della ragione. Nei nostri confronti è stato compiuto un abuso d'autorità». Il proprietario lamenta inoltre anche un danno economico: era stato assunto un dipendente che era stato pagato anche nel periodo nel quale il negozio è rimasto chiuso.   Per queste ragioni sono scattate le denuncie in Procura: il 16 e il 26 aprile e poi di nuovo il 12, il 14 e 19 maggio. 

Due anni di tranquillità

Da allora sono passati due anni, durante i quali l'azienda ha continuato a lavorare, affermandosi come punto di vendita più fornito della Svizzera italiana e con progetti di crescita. E anche la sindaca di Monteceneri Anna Celio Cattaneo ci ha spiegato che effettivamente da allora non ci sono stati più problemi. A ricordare a tutti che c'è una vertenza pendente ci ha pensato poche settimane fa però la convocazione della procuratrice pubblica Marisa Alfier, che invita i sette municipali – oltre alla sindaca: Claudio Bonomi, Marco Cattani, Antonio Dal Magro, Andrea Daldini, Carlo Soldini e Tiziano Zucchetti – alla conciliazione.

L'esecutivo spera nella conciliazione

All'udienza l'esecutivo sarà rappresentato dall'avvocato Marco Masoni, che da noi raggiunto spiega di non volersi esprimere prima del confronto, auspicando tuttavia che si riesca a trovare un accordo e sottolineando le concilianti intenzioni dell'esecutivo. Dalla controparte non vi sarebbe stata una volontà di esercitare un abuso d'autorità, bensì un ritardo nell'applicazione delle normative federali dovuto al recente cambiamento legislativo.

Non è naturalmente detto che due posizioni all'apparenza così distanti, che hanno portato a cinque denunce – sebbene siano passati due anni – possano trovare un punto d'incontro che porti a ritirare le querele. Qualora la conciliazione fallisse, la pp sarebbe costretta a dar avvio all'istruttoria vera e propria, che potrebbe sfociare o in un decreto d'accusa nei confronti del Municipio o in uno d'abbandono.

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