Luganese

E-Bike, 'Lugano adotta soluzioni e scelte al ribasso'

Pro Velo critica la scelta del Municipio di reintrodurre un contributo dimezzato per l'acquisto di biciclette elettriche

Pro Velo: 'Il contributo di Lugano non è sufficiente' (archivio Ti-Press)
21 gennaio 2020
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Quell'incentivo non è sufficiente. Pro Velo prende posizione in merito alla decisione del Municipio di Lugano di reintrodurre, dopo 5 anni di sospensione, un contributo per l’acquisto di una bici elettrica. Un contributo però dimezzato, con un tetto massimo di 250 franchi.

“Il sussidio del 20%, elargito dal 2011 per 4 anni, insieme al bike sharing aveva dato alla mobilità luganese una prima apprezzabile spinta al cambiamento – spiega Pro Velo in un comunicato –. Nella città fanalino di coda a livello nazionale per gli spostamenti in bicicletta e in testa a tutte le classifiche riguardanti il traffico motorizzato, si cominciava cioè a spostarsi anche diversamente. E questo nonostante gli ingiustificabili ritardi nella realizzazione di spazi e infrastrutture adeguati, all’origine peraltro di tutti i conflitti sorti in questi ultimi anni con gli altri utenti della mobilità dolce”. Il mancato rinnovo del contributo, e la sua reintroduzione dimezzata, indicano che “in tema di mobilità sostenibile, la città è intenzionata a continuare sulla vecchia strada, adottando soluzioni e scelte al ribasso. E differenziandosi così ulteriormente dai numerosi comuni che in Ticino hanno ormai compreso l’importanza di un cambiamento”.

L'auspicio è che, dopo il rinnovo dei poteri comunali, la compagine municipale sia “più lungimirante e attenta a quanto viene realizzato, in materia di mobilità e di attenzione all’ambiente, in molte altre città del mondo”. O semplicemente “al di là dei confini comunali”.

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