Luganese

I debiti di Campione non si pagano con i ristorni

Per Cassis, spetta all'Italia onorare il conto aperto con i vari creditori svizzeri (Comuni e privati) che ammonta ormai a più di 5 milioni di franchi

(Ti-Press)
17 giugno 2019
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Il Consiglio federale segue con grande attenzione la situazione di dissesto economico di Campione d'Italia, che è stata evocata anche in recenti incontri ministeriali italo-svizzeri. Tuttavia, poiché non sussiste alcun legame tra i due dossier, i debiti dell'enclave italiana nei confronti del Ticino devono essere trattati indipendentemente dalla questione dei ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri.

Lo ha dichiarato oggi il ministro degli esteri Ignazio Cassis rispondendo a un quesito di Marco Romano (PPD/TI) durante l'Ora delle domande al Nazionale.

Il parlamentare ticinese si diceva preoccupato del fatto che la crisi istituzionale ed economica di Campione d'Italia persiste e, di conseguenza, i debiti verso il Cantone Ticino, la Città di Lugano e vari privati crescono. Globalmente superano i 5 milioni di franchi.

Romano chiedeva quindi al Consiglio federale se non fosse possibile che la Confederazione si coordini con il Ticino affinché il credito campionese "sia messo in compensazione con il ristorno fiscale annualmente dovuto all'Italia, pagando con questo montante i vari creditori".

Secondo Cassis, spetta all'Italia onorare tali debiti. Nella sua risposta il consigliere federale ha anch'egli sottolineato come la situazione nell'enclave non si sia ancora sbloccata e si è detto inquieto per quanto riguarda i servizi transfrontalieri.

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