Luganese

Caso Brocchi, la difesa ottiene il rinvio del processo

L'ex maestro - e già sindaco di Montagnola - sarebbe dovuto comparire in aula il prossimo 1° luglio, ma il difensore ha chiesto di posticipare a dopo l'estate

Foto Ti-Press
5 giugno 2019
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Sarebbe dovuto approdare in aula il prossimo 1° luglio alle 9, a quasi due anni dal primo dibattimento (tenutosi nel settembre 2017), l’ex maestro di Montagnola e già sindaco Mauro Brocchi, accusato di maltrattamenti nei confronti di alcuni piccoli allievi. Il suo legale, l’avvocato Yasar Ravi, ha invece chiesto il posticipo del processo, davanti al giudice della Pretura penale di Bellinzona Siro Quadri, per dopo l’estate, presumibilmente per il mese di settembre. A comparire in aula non sarà solo l’insegnante delle scuole elementari di Montagnola, oggi 62enne, ma anche i genitori che hanno fatto opposizione al decreto d’accusa per il reato di violazione del dovere di assistenza o educazione. Con loro sono stati citati dal pretore altri accusatori privati e la patrocinatrice, l’avvocato Isabel Schweri.
Nel gennaio scorso il procuratore pubblico Antonio Perugini, ora al beneficio della pensione, non aveva accolto l’opposizione interposta da Brocchi e aveva confermato il decreto d’accusa emesso una quindicina di giorni prima. Ma a questa decisione si era opposta la legale delle famiglie. Schweri aveva fatto notare al magistrato l’omissione del reato di coazione “relativamente al fatto – aveva sottolineato l’avvocato – che dei bambini siano stati legati con dello spago alle sedie, intimando loro di non muoversi”. Il decreto d’accusa, infatti, accusava l’ex insegnante di ‘sola’ violazione del dovere di assistenza ed educazione. Tutti, dunque, di nuovo in aula.

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