Luganese

Ex Pestalozzi a Lugano, Ps e Verdi fanno ricorso

Contestato il punto 4 della risoluzione votata dal legislativo che si sarebbe spinto oltre le sue competenze: troppi i posteggi presso la stazione Ffs.

Ti-Press
25 febbraio 2019
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Il Consiglio comunale si è arrogato una competenza che va oltre le sue facoltà e ha deciso in contrasto con la legislazione comunale e cantonale. Sono questi gli argomenti su cui poggia il ricorso presentato oggi dal Ps e dai Verdi di Lugano. Un ricorso al Consiglio di Stato che contesta la decisione presa dalla maggioranza del legislativo (32 favorevoli, 20 contrari) nella burrascosa seduta del 4 febbraio, quando la discussione sul tema dei posteggi è durata oltre due ore, fra sospensioni, polemiche e richieste di ritiro del messaggio.

Un messaggio uguale a quello approvato dal Gran Consiglio l’anno scorso (per la quota parte che spetta al Cantone) che prevede 250 parcheggi. Il ricorso non contesta il credito di 544’000 franchi. I soldi servono per elaborare il progetto definitivo della prima fase delle infrastrutture della viabilità del nodo intermodale Ffs di Lugano (StazLu1), nell'ambito delle opere della seconda fase del Piano dei trasporti del Luganese (Ptl) e del Programma di agglomerato del Luganese (Pal1).

Però, la maggioranza del legislativo ha optato per il mantenimento dell’attuale numero di parcheggi all’ex Pestalozzi di Besso. E ha ordinato al Municipio di impegnarsi, si legge nel punto 4 della risoluzione, “ad approvare l’estensione del progetto con il Cantone per la realizzazione di una soluzione funzionale di compromesso rispetto al vecchio progetto di massima del 2005 così da prevedere un numero di posteggi pubblici nella prima fase di realizzazione delle infrastrutture della viabilità del futuro nodo intermodale Ffs di Lugano pari a 400 posteggi”.

A parte che il Cantone ne prevedeva 250 e sebbene il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali si sia detto disposto a entrare nel merito della richiesta, i ricorrenti sostengono che l’adozione del punto 4 della risoluzione non è conforme alle attribuzioni dell’art. 13 e dell’art. 42 della Legge organica comunale conferite al legislativo.

La decisione avrebbe inoltre conseguenze finanziarie pesanti (+25 milioni di franchi di investimento) per la Città, non permette di migliorare la situazione viaria né di ridurre l’inquinamento e il rumore causato agli abitanti dal forte traffico individuale dei pendolari ed è in contrasto con le Linee di sviluppo della Città che perseguono l’obiettivo dell’aumento progressivo della quota di trasporto pubblico e della mobilità lenta, allineandosi agli obiettivi del Pal 3 per l’intero Luganese (“30% di ripartizione modale sul trasporto pubblico, il resto pulito, all’orizzonte 2030”).

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