Campione d'Italia

Campione, l'emendamento bocciato alla Camera si discute in Senato

Respinto per 'estraneità in materia'. L'emendamento chiedeva di istituire un commissario per il casinò

Ti-press
20 novembre 2018
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A Campione d'Italia sono sempre più convinti di essere sulle montagne russe. Le notizie che arrivano da Roma - dove si decide il destino del 'sistema Campione' giunto ad un passo dal baratro - sembrano seguire repentine salite ( positive) e discese (negative). È di stamane la notizia che Enrico Borghi, parlamentare leghista di Como, teorico del no-euro, presidente della Commissione Bilancio della Camera, ha dichiarato inammissibile l'emendamento presentato dagli onorevoli Chiara Braga (Pd) e Alessio Butti (Fratelli d'Italia), il cui contenuto, nella sostanza, è la fotocopia dell'emendamento di emanazione governativa, presentato da tre senatori della Lega e da uno del M5S. Emendamento che sarà in discussione domani sera in sede di Commissione Finanze del Senato, per cui non arriverà in aula giovedì pomeriggio ma nei prossimi giorni, in quanto il decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio dovrà essere approvato entro i primi giorni di dicembre. 

Contro la bocciatura da parte di Borghi Braga e Butti, pure loro parlamentari comaschi, hanno presentato un ricorso che non è stato accolto, per cui il prossimo 28 novembre non approderà alla Camera. Il motivo della bocciatura? "Estraneità di materia". Chi è digiuno dei bizantinismi della politica italiana faticherà a capire come un identico emendamento possa essere ammesso al Senato e considerato inammissibile alla Camera. Al Senato l'emendamento è stato presentato in sede di Decreto fiscale collegato alla legge di bilancio, alla Camera il documento Braga-Butti nell'ambito della discussione della legge di bilancio. Quindi? La bocciatura della Camera può essere tranquillamente superata dall'approvazione da parte del Senato.

Quella di dopodomani è una giornata importante in quanto la Corte d'Appello civile del Tribunale di Milano dovrebbe prendere in esame i reclami presentati dal Comune di Campione, dalla Casinò di Campione d'Italia (società di gestione della casa da gioco) e dalla Banca Popolare di Sondrio contro la sentenza di fallimento del Casinò, pronunciata lo scorso luglio dai giudici fallimentari del Tribunale di Como. Il condizionale è d'obbligo in quanto il giudice incaricato di seguire il caso ha rinunciato e sino ad oggi il presidente della quarta sezione Maria Guida Padoa non disponeva di un sostituto. Solo domani si saprà se l'udienza si terrà o se vi sarà un rinvio. Anche per questo i campionesi hanno tutto il diritto di sentirsi sulle montagne russe.

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