CAMPIONE D'ITALIA

Campione, annullati ordinanza e decreto di sequestro

La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dall'ex amministratore delegato della casa da gioco e dall'ex segretario generale del Comune

Ti-Press
6 novembre 2018
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La Corte di cassazione ha accolto il ricorso presentato dall'ex amministratore delegato del Casinò Campione d'Italia, Carlo Pagan, e dall'ex segretario generale del Comune, Giampaolo Zarcone, annullando senza rinvio l'ordinanza del Tribunale di Como che, decidendo in seguito ad annullamento della Cassazione, confermava la legittimità del decreto di sequestro probatorio di documentazione contabile e societaria disposto nell'ambito delle indagini a carico dei ricorrenti per il reato di peculato. 
La Cassazione ha anche annullato il decreto di sequestro, ordinando la restituzione di quanto vincolato agli aventi diritto.

I giudici osservano che “nel caso di specie il denaro quando veniva incassato dalla Casa da gioco non aveva alcun vincolo di destinazione in quanto provento della ordinaria attività del casinò. L'obbligo di destinazione di una quota fissa dell'incasso al comune di Campione di Italia, stabilita dalla Convenzione che regola i rapporti tra i due enti, non configura un vincolo di destinazione originario, ma piuttosto indica solo l'assunzione di una obbligazione della Casa da gioco nei confronti del Comune ospitante".

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