campione d'italia

La campanella suona, ma non per tutti

Diversi bambini dell'enclave sono rimasti a casa questa mattina, alcuni sono stati accompagnati alle scuole dell'infanzia di Maroggia, Melano e Bissone

Ti-press
3 settembre 2018
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Questa mattina per quattordici bimbi di Campione d'Italia non è suonata la campanella della scuola dell'infanzia. Non è suonata anche per sei bimbi ticinesi che non avendo ancora compiuto tre anni si erano iscritti alla materna dell'enclave. Sia l'uni che gli altri rimangono a casa, mentre ventotto bimbi campionesi, che hanno già compiuto tre anni, sono stati accompagnati dai genitori alle scuole dell'infanzia di Maroggia, Melano, Bissone e altri comuni ticinesi.

''Tutto questo si sarebbe potuto evitare se Claudio Bianchi, presidente della Fondazione Giuseppe Garibaldi di Como che aveva in gestione la nostra scuola dell'infanzia si fosse attivato per evitare la chiusura'' sostiene Sabrina Bortoluzzi, maestra licenziata, rappresentante della Rsu. Dire che la rappresentante sindacale per quanto sta succedendo a Campione d'Italia è arrabbiata è un eufemismo. Perché ce l'ha con Bianchi se la scuola è stata chiusa per il mancato contributo annuale da parte del Comune finito in dissesto finanziario? ''Innanzitutto, teniamo presente che nella fondazione ha un ruolo importante la Regione Lombardia, che a seguito delle dimissioni del consiglio d'amministrazione, avrebbe dovuto nominare i nuovi componenti il Cda - risponde Sabrina Bortoluzzi -. Bianchi avrebbe dovuto attivarsi per trovare nuove risorse. Si sarebbe dovuto rivolgere alla Provincia, alla Regione, al Ministero dell'Istruzione. È inaccettabile ciò che è accaduto, anche perché non è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Sono cinque anni che noi dipendenti, o meglio ex dipendenti, avevamo gli stipendi decurtati, in misura differente''. Quattro gli scaglioni che quantificano la decurtazione degli stipendi: 9, 11, 14 e 35 per cento.

''Anche la Regione, dato che era a conoscenza di quanto stava accadendo a Campione, avrebbe dovuto attivarsi: non si può condannare una scuola dell'infanzia, con un secolo di vita alle spalle, alla chiusura - continua Sabrina Bortoluzzi -.Per quanto è dato sapere in Italia non ci sono precedenti. Vorrei sapere il motivo per cui la Regione non si è mossa, è rimasta silente davanti ad una agonia che durava da mesi. La mancata riapertura della scuola dell'infanzia per Campione d'Italia rappresenta la conferma che siamo vicinissimi alla catastrofe. La comunicazione dei giorni scorsi di Bianchi? L'ennesima presa in giro di chi non ha mosso un dito trovare una soluzione positiva?''. Si ha notizia che la Regione Lombardia ha nominato un commissario, un avvocato di Como che in passato ha già avuto occasione di interessarsi della scuola dell'infanzia di Campione d'Italia.

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