Luganese

Lugano, non ci saranno lettori di targa

La maggioranza del Cc ha accolto l'emendamento Udc: stralciati i controlli sulle vie a traffico limitato. Ps e Verdi bocciano in toto la proposta municipale

27 giugno 2018
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Il dibattito si è rivelato particolarmente intenso sul messaggio da 4,9 milioni per la sicurezza. Dei due punti dolenti – l’estensione della videosorveglianza Securcity al comparto del Ciani e l’introduzione di lettori di targhe in alcune vie con traffico limitato –, quest’ultimo è stato respinto dalla maggioranza del Cc (38 sì, 11 no e 2 astenuti): la Città non si doterà quindi di telecamere che sanzioneranno chi abuserà di queste vie. Per il Comune, un risparmio di 810’000 franchi. «Riteniamo si debba perseguire la responsabilizzazione dell’individuo – secondo l’Udc Raide Bassi –, l’impressione è che si voglia fare cassetta». «Non è vero – la replica di Peter Rossi (Plr) –, anche la sicurezza stradale contribuisce al senso globale di sicurezza». E mentre Ugo Cancelli (Plr) ha ricordato che sono le stesse commissioni di quartiere ad aver richiesto l’introduzione dei lettori, Lukas Bernasconi ha sottolineato come la Lega non concordi con un controllo sistematico di chi transita da una strada. «Ricordo – ha detto il vicesindaco Michele Bertini – che se ci fossero uomini a sufficienza, quelle vie già oggi sarebbero controllate permanentemente». Bocciato invece l’emendamento di Ps e Verdi, che chiedeva di stralciare l’estensione di Securcity. Ha parlato di «ossessione» per la sicurezza e di pericolo per la privacy l’ecologista Danilo Baratti. Accuse rispedite al mittente da Bertini: «Nessuna voglia di esagerare, ma solo di lavorare bene ed efficacemente». A suo sostegno, forte della lunga esperienza in Procura, Jacques Ducry: «Attenzione a non demonizzare la videosorveglianza, può essere uno strumento utile anche per le vittime di ingiustizie».

Scontro sulle naturalizzazioni 2.0

Motivo di scontro, di nuovo, le naturalizzazioni. «Chiedo vengano sanzionati i colleghi che escono a bersi una birra» ha chiesto Giovanna Viscardi (Plr), dopo l’uscita del leghista Marco Seitz prima di iniziare con i voti. «La nostra astensione è una protesta politica allo scarso approfondimento delle pratiche» ha sottolineato Gianmaria Bianchetti (Lega). «Se abbiamo evaso 100 istanze è perché abbiamo accumulato ritardi, alcune pratiche sono aperte da anni» ha ricordato Rossi.

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