Luganese

Lugano, c'è un accordo per Villa Favorita

Presentata all'Interpartitica la soluzione concordata con i proprietari pre l'uso pubblico del sedime. La passeggiata a lago si restringe.

Ti-Press
20 giugno 2018
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Niente passo pubblico a lago lungo tutto il sedime di Villa Favorita, solo il pezzetto iniziale fino a Casa Corbellina, una parte della quale potrebbe essere destinata alla cittadinanza, mentre il parco resta protetto e la Pinacoteca diventerebbe residenza privata. Sono questi gli elementi principali della soluzione concordata con i proprietari per la prestigiosa tenuta di Castagnola da parte del Municipio.

Una soluzione che ieri sera, il sindaco di Lugano Marco Borradori, assieme ai colleghi di esecutivo Angelo Jelmini, Roberto Badaracco e Cristina Zanini Barzaghi hanno presentato alla commissione interpartitica (che riunisce i capigruppo e i presidenti di partito). In realtà, i municipali hanno presentato anche altri cinque scenari ma in pole position c’è quello concordato con i proprietari. I proprietari sono disposti a concedere un’area a uso pubblico di 4’500 metri, dall’ingresso del cancello principale a Casa Corbellina.

La soluzione verrà esaminata dalla Commissione della pianificazione del territorio nell’ambito della mozione presentata dal Ppd in marzo che chiede di creare una passeggiata a lago di 7 chilometri che colleghi Capo San Martino a Gandria. La soluzione concordata proposta dalla Città è un compromesso frutto di un accordo che ha ponderato interessi pubblici e privati.

Tutti all’uscita dalla riunione riconoscono che non è quella ideale. Tantomeno corrisponde al dispositivo votato dal Consiglio comunale nel novembre 2013 e basato sulla mozione presentata nel 2004 dall’allora consigliere comunale socialista Martino Rossi. Risale invece al 2014 l’istituzione da parte di Città e Cantone della zona di pianificazione che pone una serie di vincoli e scadrà l’anno prossimo anche se è possibile rinnovarla. Nello stesso anno la proprietà venne venduta a una famiglia italiana.

E Città e Cantone hanno dovuto ricominciare da zero le trattative per la realizzazione di un passaggio pubblico nel parco, progetto avviato come detto con la mozione Rossi accolta dal Consiglio comunale, poi ridimensionata perché troppo onerosa visto che chiedeva di provare ad acquistare almeno una parte del parco e trasformarlo in un giardino botanico e delle culture assicurando il collegamento pedonale con via Cortivo. È davvero un iter lungo e travagliato quello per ricavare un’area pubblica all’interno della proprietà di circa 35’000 metri quadrati.

Per il titolare del Dicastero sviluppo territoriale di Lugano, Angelo Jelmini, il futuro del comparto passa comunque da una stretta sinergia tra pubblico e privato a garanzia dell’unità strutturale, architettonica e d’impatto dell’area andrà assolutamente preservata. In settembre ripartirà la discussione sulla passeggiata pubblica a lago ma occorrerà individuare il percorso ideale.

Al momento, con la soluzione proposta ieri sera, il passo pubblico nella proprietà non è assicurato. Altro nodo da sciogliere per creare quel sentiero di sette chilometri a lago, come chiesto dalla mozione Ppd, ritenuto interessante nell’ambito della funzione ricreativa e turistica del territorio, sono le proprietà private a lago dopo Villa Favorita fino alla destinazione finale Gandria. Insomma, a parole, le premesse e la volontà politica di aprire perlomeno maggiormente le rive del golfo di Lugano ci sono.

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