Luganese

Aperto il rinnovato Parco delle sculture a Lugano

Inaugurato oggi a Villa Malpensata, alla presenza di municipali. Intervento valorizzante l'area circostante il Lac

L'insegna el Parco delle sculture
7 giugno 2018
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Alla presenza del sindaco Borradori, del vice Bertini e del municipale Badaracco è stato aperto il Parco delle sculture del Belvedere a Lugano. I lavori erano iniziati lo scorso inizio novembre: un intervento urbanistico ed espositivo globale, al fine di valorizzare l'area circostante il Lac.

Com'è nato il concetto espositivo

Il Parco delle sculture è nato alla fine degli anni Settanta del Novecento, grazie all’acquisizione da parte della Città di Lugano di alcune sculture esposte in una mostra patrocinata dalla Società Ticinese di Belle Arti e dall’Associazione Bancaria Ticinese, tenutasi nel 1977 nelle principali piazze e vie del centro, dove erano presenti opere di artisti internazionali e svizzeri.

La Città decide allora di creare un Parco delle sculture presso il Giardino Belvedere e un primo nucleo di opere – alcune delle quali ancora visibili oggi – è aggiunto a quelle già in loco di Piero Travaglini (Catena) e di Harry Balart (Cathedralit). Prende così avvio una nuova politica culturale che prevede una serie di nuove acquisizioni, incrementate in seguito da generose donazioni, che permette nei decenni successivi di accrescere la galleria del Belvedere, senza tuttavia considerare un disegno espositivo coerente e predefinito. La creazione del nuovo centro culturale Lac e i profondi cambiamenti intervenuti a livello urbanistico nell'area ex Palace, hanno creato l’occasione per rivedere il concetto di Parco delle sculture nel suo insieme.

Il Parco delle sculture (curato dall'architetto Fumagalli), pur rimanendo nelle vicinanze del Belvedere, ormai divenuta sua sede storica, ha trovato una nuova disposizione ed è stato arricchito con opere provenienti da altre aree urbane, permettendo di valorizzare ulteriormente une delle zone più prestigiose del lungolago. A questo scopo è stata creata una nuova area verde estesa fino a bordo strada, che ha coperto la zona precedentemente asfaltata.

Oggi è così possibile ammirare un importante gruppo di lavori (14 in totale) realizzati principalmente dopo la metà del XX secolo da artisti svizzeri e internazionali quali: Selim Abdullah, Nena Airoldi Ciuti, Nag Arnoldi, Paolo Bellini, Mario Bernasconi, Max Bill, Carlo Ciarli, Massimo Ghiotti, Robert Lienhard, Gianfranco Rossi, Remo Rossi, Pierino Selmoni e Piero Travaglini.

 

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