Luganese

Ricompare un accenno di opposizione a Campione d'Italia

Quattro consiglieri comunali della maggioranza criticano l'operato dell'amministrazione sulla gestione della crisi della casa da gioco dell'enclave

(Ti-Press)
16 marzo 2018
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Quattro consiglieri comunali di Campione d'Italia fortemente preoccupati “per le modalità gestionali e operative con cui l'Amministrazione sta affrontando un momento così difficile e delicato per tutta la comunità campionese” hanno chiesto chiarimenti al sindaco Roberto Salmoiraghi in quanto non riescono a comprendere “la progettualità che si intende mettere in atto, per cercare di salvaguardare e mettere in sicurezza il sistema Campione Campione, per il bene della comunità”. È quanto sostengono in una lettera a Salmoiraghi i consiglieri di maggioranza (nell'enclave la minoranza è assente) Tanina Padula, Michele Canesi, Domenico Deceglie e Fiorenzo Dorigo, che pongono l'accento sul fatto che “spesso i documenti da noi visionati erano parziali e le formazioni ricevute solo frammentarie”. I quattro consiglieri sottolineano anche il fatto di essere ''venuti a conoscenza di riunioni con diversi consiglieri, presenti anche i legali del Comune senza che noi fossimo coinvolti''. Da qui la richiesta di sapere ''quali siano stati gli argomenti trattati, nonchè i criteri e le modalità di convocazione''. I quattro consiglieri puntano l'indice sulle ''diverse criticità che sono state da noi riscontrate nell'ultimo periodo''. Si soffermano, poi, sulle varie questioni aperte. Sul Casinò ribadiscono la loro contrarietà ''ad un piano di risanamento che preveda esclusivamente il licenziamento collettivo di 156 dipendenti'' in quanto ''potrebbe avere effetti disastrosi sia per il paese Campione  che per la gestione organizzativa della casa da gioco''. Si viene a sapere che in precedenza Tanina Padula, Canesi, Deceglie e Dorigo, avevano ''suggerito diverse verifiche e controlli, al fine di poter raggiungere l'equilibrio finanziario del Sistema Campione. Chiedono anche di avere copia delle memorie depositate dalle Parti al Tribunale fallimentare per ''comprendere linea assunta dal Casinò e eventualmente dal Comune, per sostenere le proprie ragioni e scongiurare il rischio di fallimento''.

I quattro consiglieri manifestato perplessità sul fatto che non riescono a capire ''come possa essere possibile che dopo mesi di trattative con la Rappresentanza sindcale unitaria del Comune, a oggi non sia ancora possibile avere, dall'Amministrazione, un quadro chiaro e trasparente della situazione dell'Ente e del Casinò, sua unica società partecipata''. Nonostante le sollecitazioni fanno presente di non aver mai preso visione di un documento  ''attestante il piano di risanamento o il piano industriale con cui si intende rilanciare il Casinò''.

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