Luganese

Campione, prorogato il contratto di solidarietà

La decisione è stata presa a larga maggioranza nell'assemblea tenutasi nel pomeriggio. La misura sarà applicata per altri due mesi

Ti-Press
27 febbraio 2018
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Un voto scontato che conferma il senso di responsabilità dei dipendenti del Casinò di Campione d'Italia che continuano a caricarsi sulle spalle le residue possibilità di mettere in salvo i costi della casa da gioco. A larga maggioranza, infatti, oggi pomeriggio hanno approvato la proroga per due mesi del contratto di solidarietà che scade domani. Non tutti, però, sono stati d'accordo di continuare a fare sacrifici, a rinunciare a una consistente fetta dello stipendio.

All'assemblea generale convocata dalla Rsu che la sera prima (come anticipato da laRegione), assieme alle Organizzazioni sindacali aveva trovato un accordo con l'Amministratore unico Marco Ambrosini, sulla base delle riduzioni in vigore da quasi cinque anni. Su duecento partecipanti all'assemblea, quasi il 90 per cento ha votato a favore, gli altri contro. Per quanto è dato sapere chi si è opposto alla proroga dovrebbe averlo fatto per il mancato pagamento della tredicesima. Nella sostanza gli amministrativi, gli ausiliari e gli addetti alle slot machine con il contratto di solidarietà, introdotto quasi cinque anni fa, rinunciano al 28 per cento dello stipendio, mentre per i croupier la decurtazione degli stipendi è attorno al 10 per cento. La differenza  sta nel  fatto che i croupier hanno dovuto rinunciare alle mance, peraltro calate notevolmente, in quanto le roulette non sono più le 'regine' dei Casinò, essendo state soppiantate dell slot machines. La limitata durata della proroga del contratto di solidarietà consente di affrontare l'appuntamento del 12 marzo, giorno in cui in Tribunale a Como sarà discussa la richiesta di fallimento del Casinò, avanzata dal procuratore capo Nicola Piacente della Procura lariana. In buona sostanza di tratta di una boccata d'ossigeno, e nulla più.

Ben altro spessore è la procedura di licenziamento collettivo di 156 dipendenti della casa da gioco su 492. Una procedura di licenziamento collettivo che si traduce nel taglio del 33 per cento della forza lavoro del Casinò, che in termini economici  significa una riduzione di oltre 16 milioni di euro del costo annuale del personale. Un prezzo salatissimo per i livelli occupazionali, che se attuato avrà effetti pesantissimi per la comunità campionese. Sul fatto che la proroga del contratto di solidarietà non stabilizza l'azienda sono tutti d'accordo, incominciando dall'amministratore unico Ambrosini: ''Ci sono altre attività che dovranno essere fatte''. C'era chi sperava in un aumento degli incassi che a seguito della negativa pubblicità che ha investito il casinò di Campione sono in forte calo.

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