Lugano

Lugano, Borradori: 'Che il legame sia profondo fra Città e cittadini'

(Davide Agosta)
1 gennaio 2018
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Davvero tanti i luganesi al tradizionale scambio di auguri organizzato dal Municipio nella tarda mattinata di ieri. Tanti anche al corteo che da Piazza della Riforma ha raggiunto Palazzo dei Congressi dove sono state presentate il Corpo Civici Pompieri e il Corpo Volontari Luganesi con la musica della Civica Filarmonica e dove si è tenuta la cerimonia, condotta da Giada Marsadri. Una cerimonia allietata da intermezzi artistici e musicali, con i talenti del Conservatorio della Svizzera italiana e della Società Federale Ginnastica Lugano e del gruppo di Charlie Roe. La partecipazione popolare ha insomma rinsaldato l’attaccamento fra i cittadini e Lugano. Ma non bisogna dare nulla per scontato. C’è in effetti uno scollamento fra istituzioni e cittadinanza ben visibile, ha rilevato il sindaco Marco Borradori nel suo discorso augurale.

Un discorso che muove proprio dal significato stesso di città come «parte della nostra identità, della nostra storia e della nostra cultura». Sì, perché, ha proseguito il sindaco «la Città di Lugano è parte della vita di ognuno di noi, rappresenta il nostro quotidiano, popola i ricordi di chi ha qualche anno sulle spalle, è legata a eventi belli o magari dolorosi del nostro passato e lo sarà a quello dei nostri figli e nipoti. Parchi e piazze, edifici e bar, stradine e sentieri, punteggiano i nostri ricordi, e più ancora, le persone che in questi luoghi abbiamo frequentato». Perciò, «curare questo luogo significa prenderci cura di noi stessi; conservare la memoria di un territorio; generare arricchimento sociale, economico e culturale», ha insistito Borradori auspicando «di riuscire a creare e mantenere un legame profondo fra voi, cittadini, e noi, rappresentanti delle istituzioni. Un legame alla cui base ci siano lealtà, fiducia, trasparenza. Occorre restare uniti per un obiettivo comune: curare la nostra città amandola, vivendola, sentendosi parte di essa, contribuendo a farla crescere e migliorarla, con immutata passione e impegno».

Il sindaco ha poi citato Anatole France: “Per realizzare grandi cose, non dobbiamo solo agire, ma anche sognare; non solo progettare ma anche credere”. E non solo nelle ‘cose grosse’. «La stessa attenzione riservata allo sviluppo dei grandi progetti la stiamo riservando alla gestione del quotidiano, per rispondere ai bisogni del cittadino», ha detto il sindaco secondo cui «Lugano è una città attrattiva dal profilo economico, turistico e culturale. Abbiamo molte carte valide da giocare, e ne è prova il fatto che la nostra candidatura a Città del Gusto 2018 ha sbaragliato la concorrenza».

Gli ha fatto eco, Lina Bertola, filosofa e saggista luganese che, citando Platone, ha fornito spunti di riflessione sulla città ed evocato «un profondo legame tra il modo di vivere la nostra vita personale e i luoghi che abitiamo». E la città «diventa una presenza simbolica nel cuore della nostra esperienza», ha osservato l’ospite richiamando Oscar Wilde sull’utopia: «Credo che l’utopia sia la più intensa espressione della speranza. Una carta del mondo che non contenga il paese dell’Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo perché non prevede l’unico paese a cui l’umanità approda di continuo. E anche quando vi getta l’ancora, la vedetta scorge un paese migliore e così l’umanità fa di nuovo vela. Il progresso altro non è che il farsi storia dell’utopia».

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