Lugano

Pompieri, in caserma a Lugano anche una donna conduce mezzi pesanti

(Francesca Agosta)
22 dicembre 2017
|

È una delle poche donne in Ticino a saper condurre i veicoli pesanti dei pompieri. Come lei ce ne sono solo altre cinque a livello cantonale. Ha di recente realizzato il suo sogno Daniela Bruehwiler, 28 anni, pompiera volontaria del Corpo civici pompieri Lugano. Una giovane donna decisamente molto attiva: sposata con Patrick (anche lui pompiere), ha due figlie, Roberta di quattro anni e Alessia di nove, pratica trekking, ha seguito l’apprendistato di montatrice di impianti sanitari ma adesso lavora come operatrice sociosanitaria. Un esempio per tutti quelli che accampano scuse per ogni genere di impegno invocando mancanza di tempo. Un esempio di volontariato riuscito. Come e quando è nata la passione per ciò che ruota intorno al lavoro del pompiere? «Il tutto è partito quando, a Novaggio, ho provato le attività dei mini pompieri il sabato mattina nella Caserma malcantonese assieme al nipote del comandante (allora Daniele Ryser), mio grande amico – risponde Daniela Bruehwiler –. Col passare del tempo e crescendo, questa attività mi ha appassionato sempre di più». Fino a diventare un hobby molto dinamico. E oggi, a sua volta, oltre a fare il pompiere, è lei a insegnare ai più piccoli i segreti della professione (con un impegno di dieci mezze giornate all’anno, il sabato).

Era ancora minorenne quando inoltrò la candidatura per entrare nei pompieri di Lugano e venne convocata in Caserma per il colloquio con il comandante. E Mauro Gianinazzi ricorda ancora il motto da lei esplicitato nel colloquio di assunzione circa dieci anni fa: “Essere pompiere non significa essere eroi ma aiutare con rapidità chi ne ha bisogno”. La sua licenza di condurre conseguita superando l’esame teorico e pratico della categoria C e la formazione all’uso di pompe, aggregati, gru, scale e altro durante l’istruzione di dieci mezze giornate in un anno le danno accesso alla conduzione della ventina di veicoli pesanti in dotazione al Corpo senza distinzione e sono spendibili anche sul mercato del lavoro. Non solo. «Rappresenta un valore aggiunto per il Corpo pompieri di Lugano ed è motivo di orgoglio. Non è facile condurre veicoli da 25 tonnellate nel traffico cittadino di punta in caso di emergenza. È un ruolo che comporta una grossa responsabilità», sottolinea il comandante. Ma Daniela, pompiera volontaria a tutti gli effetti dal 2008, come riesce a conciliare le svariate attività che riempiono la sua agenda quotidiana? «Con l’organizzazione e la determinazione. Volere è potere – osserva candidamente la giovane volontaria –. Aiuta molto il fatto che anche mio marito è pompiere e quindi comprende cosa comporta l’impegno che ho assunto. Poi, anche i miei genitori sono molto disponibili quando sono di rinforzo e devo partire se scatta l’allarme. Un altro vantaggio è quello di avere il datore di lavoro comprensivo che mi concede una certa flessibilità». È ancora presente il retaggio culturale secondo cui il pompiere non è un lavoro da donna. Se sì, come ci ha convissuto? «Non ho mai avuto problemi di questo genere, in caserma a Lugano sono stata ben accolta – rileva Daniela Bruehwiler –. Ho intrapreso l’apprendistato di idraulico (lavoro considerato da uomini) e non ho avuto grandi difficoltà. E soprattutto, nemmeno in caserma mi hanno mai favorito perché donna né mi sono sentita emarginata dal gruppo».

La patente? ‘Motivo di orgoglio. Voglio confermare la fiducia e il rispetto dei colleghi’.

Non c’è mai stato il sentimento di dover fare qualcosa di più rispetto ai colleghi uomini? «No, non l’ho vissuto, sono molto determinata, non esiste per me non riuscire a fare qualcosa perché sono donna – ricorda la nostra interlocutrice –. Per aver conseguito la patente per mezzi pesanti ringrazio il sergente Marco Besana per la pazienza e la dedizione con cui mi ha formata. A livello personale, ho dato tutta me stessa per raggiungere l’obiettivo». Come ci si sente ad essere la prima donna in 164 anni di storia dei Pompieri di Lugano ad aver ottenuto la patente per condurre mezzi pesanti? «È motivo di orgoglio, sono lusingata, è sempre stato il mio sogno – risponde Daniela Bruehwiler –. In caserma avrebbero potuto scegliere altri autisti. Nel 2008 ero troppo giovane, ma mi ha fatto molto piacere che la mia richiesta sia stata accettata quest’anno. Prossimi obiettivi? «Questo per me è un punto di partenza, intendo perfezionarmi e continuare a migliorare. E confermare la fiducia e il rispetto dei colleghi che mi sono guadagnata sul campo».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔