Lugano

Campus universitario Usi-Supsi a Viganello - prima pietra dell'opera più grande del Ticino

(Pablo Gianinazzi)
2 ottobre 2017
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Sarà, nel 2020 - data di inaugurazione - l'edificio pubblico (130 mila metri cubi) più grande del Canton Ticino. Ma la grandezza risiede soprattutto nel suo significato: luogo di conoscenza, di sinergia, di incontro. Parliamo del Campus universitario Usi-Supsi di Lugano-Viganello sull'ex terreno della Campari. Stamane è stata posata la prima pietra: un pietra artistica, una fontana che simboleggia - come ha evidenziato il suo artefice creativo, Boas Erez, rettore dell'Università della Svizzera italiana svelando alle presenza di autorità e istituzioni l'opera al centro delle fondamenta del cantiere. Il nuovo campus ospiterà la Facoltà di scienze informatiche e la nuova Facoltà di scienze biomediche dell'Usi, il Dipartimento tecnologie innovative della Supsi e l'Istituto Dalle Molle di studi sull'intelligenza artificiale. Gli architetti Simone Tocchetti e Luca Pessina, vincitori del concorso che ha visto in gara 125 idee, hanno illustrato i contenuti del complesso architettonico. Nelle parole dei numerosi relatori interventui, da Franco Gervasoni, direttore generale della Supsi, al presidente del Consiglio di Stato, Manuele Bertoli, ai rappresentanti di Usi e Supsi, le parole e gli auspici di questo importante progetto comune di idee sono state: «unione» - le due istituzioni si stanno muovendo infatti insieme in questa sfida architettonica e concettuale - «lungimiranza», «apertura» e la «volontà di fare rete», «laboratorio di idee». Il progetto parte da lontano - tra idea, concorsi e ottenimento dei sussidi - e mira ad andare lontano: formazione, conoscenza, ricerca. «È questo un momento simbolico importante - ha evidenziato Bertoli – perché oggi si passa dalla carta ai fatti concreti, ed è un avvenimento». A settembre 2020 il nuovo campus potrà accogliere circa 600 collaboratori, 1000 matricole nella formazione Bachelor e Master e oltre 800 partecipanti all'anno nella formazione continua per l'anno accademico 2020/2021.

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