Lugano

Figino, si chiude perché è troppo caro ristrutturare l'ostello 

(Francesca Agosta)
6 settembre 2017
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Lo stato dell’edificio rende necessaria una ristrutturazione completa che non può essere procrastinata. Al fine di riportare la casa e il parco a uno standard al passo coi tempi e le norme di sicurezza antincendio, sarebbe imprescindibile un risanamento totale. «Così, abbiamo due ostelli per la gioventù in un’unica sede. In qualità di organizzazione senza scopo di lucro dobbiamo soppesare con accuratezza ogni investimento. In questo caso non possiamo giustificare gli onerosi interventi di fronte a tutti gli altri membri della rete». Ha motivato così, tramite una nota diramata oggi Fredi Gmür, Ceo di Alberghi svizzeri per la gioventù (Asg) la decisione di chiudere l’attività dell’ostello di Figino attivo da ben 63 anni. Dopo due giorni di silenzio, sono infine giunte le spiegazioni relative alla chiusura prevista al termine della stagione (cfr, ‘laRegione’ nell'edizione cartacea di martedì 5 settembre).

Gli ospiti dell’ostello per la gioventù “non dovranno comunque temere perché nelle immediate vicinanze si trova in alternativa la fantastica struttura dell’ostello per la gioventù di Savosa”, recita la nota. Tuttavia, alla luce dei buoni risultati in termini di affluenza ottenuti anche in questa stagione e soprattutto per la persone attive alla struttura che perderanno il posto di lavoro, la decisione lascia l’amaro in bocca. L’ostello è in mano all’Asg dal 1953, ma fino al 1972 la vecchia casa patriziale venne gestita dai coniugi Krügel. Poi, l’Associazione degli ostelli per la gioventù di Berna rilevò l’immobile fino al 1992, quando si concretizzò la fusione con la rete Asg. L’ostello per la gioventù grazie al suo carattere, al parco circostante e alla posizione presso la sponda del Lago di Lugano è diventato in poco tempo una popolare meta di vacanze.

Con la chiusura, L’Asg rinuncia a un’attività promettente, ma sarà in grado di compensarla grazie ad altri tre ostelli per la gioventù in Ticino: a Savosa, Bellinzona e Locarno. In particolar modo sarà quello di Savosa ad offrire un’alternativa agli ospiti di Figino. «Certo che è un peccato dover rinunciare a un tale gioiello», dice René Dobler, Ceo della Fondazione svizzera per il turismo sociale che amministra gli immobili della rete Asg. «Ma non abbiamo bisogno a Lugano di due ostelli con offerte simili. Oltretutto l’attività non poteva essere riportata a uno stato sostenibile con piccoli interventi o con opere limitate».

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