Luganese

Rapina con la pistola giocattolo a Lugano,  condannato a 3 anni

1 settembre 2017
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La Corte di appello e di revisione penale (Carp), composta dai giudici Giovanna Roggero Will, presidente, Giovanni Celio e Francesca Lepori Colombo, con sentenza 29, ha riconosciuto Giuseppe Giardino autore e colpevole di rapina aggravata consumata, commessa il 28 settembre di un anno fa ai danni della Banca Raiffeisen di Via Pretorio a Lugano. Nei poco più di due minuti in cui è rimasto in banca Giardino, contrariamente a quanto ritenuto dai primi giudici, non ha commesso due rapine distinte - segnatamente, una tentata minacciando i cassieri e una consumata minacciando un dipendente della banca che usciva in quel momento dal lift - bensì un unico reato, e meglio una rapina consumata (aggravata, poiché l’autore aveva con sé un coltello che, comunque, è sempre rimasto nelle tasche dei pantaloni).

Il suo piano, diversamente da quanto ritenuto in primo grado, è sempre stato uno solo: rapinare la banca Raiffeisen di Via Pretorio a Lugano. Il fatto che egli abbia, dapprima, minacciato (con la pistola giocattolo che aveva con sé) i cassieri e poi - non ottenendo da loro, buttatisi a terra dietro il vetro anti-proiettili, la consegna dei soldi - ancora minacciato un impiegato della banca che usciva in quel momento dal lift, non modifica questa circostanza: non si tratta della messa in esecuzione di un nuovo piano, ma semplicemente dell’adattamento del piano originale alla situazione di fatto modificata (la sparizione dei cassieri). Giardino è, così, stato condannato alla pena detentiva di 3 anni(al posto dei tre anni e mezzo inflitti in primo grado lo scorso 3 marzo dalla Corte delle assise criminali sotto la presidenza del giudice Marco Villa.

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