Luganese

Lugano frena: 68'400 abitanti (-0,4%). La crisi dei commerci si riflette nelle statistiche

(Pablo Gianinazzi)
27 luglio 2017
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Una città dinamica. Malgrado il lieve calo demografico – 68'387 gli abitanti registrati al 31.12.2016, 290 in meno rispetto al 2015 –, «la popolazione di Lugano si rivela estremamente mobile» sottolinea il responsabile del Servizio di statistica urbana Giorgio Maric. Secondo i dati pubblicati oggi in 'Lugano in cifre 2017', risulta infatti che circa il 22% dei cittadini nel corso dell'anno passato ha cambiato la propria residenza: migrazioni fra comuni ma anche tra gli stessi quartieri. I quartieri più popolosi si confermano Molino Nuovo (9'800, +0,2%), Pregassona (9'500, -1,1%), Viganello (7'400, -1,1%), il Centro (5'500, -3,6%) e Breganzona (5'500, 0%). La crescita demografica più elevata si registra invece in determinate zone periferiche: Certara (+10,7%), Barbengo (+8,1%), Bogno (+7,0%), Brè (+4,8%), Carabbia e Cimadera (entrambi +4,2%). Per contro, oltre al Centro e ai quartieri già menzionati, risultano in perdita Pazzallo (-8,3%), Aldesago (-2,1%), Loreto (-2,0%) e Castagnola (-1,8%). Gli svizzeri rappresentano il 60,5% della popolazione totale (cifra stabile), mentre le cinque comunità straniere più consistenti si confermano essere gli italiani (16'700, +0,9%), i portoghesi (1'300, -3,3%), i tedeschi (1'000, -1,9%), i serbi (900, -3,4%) e i kosovari (500, +2,8%). In calo le naturalizzazioni.

L'opuscolo divulgato oggi – e consultabile online al sito www.lugano.ch/citta-amministrazione/statistiche – si differenzia dalle statistiche precedenti per un nuovo capitolo interamente dedicato alla mappatura dei contribuenti. «È uno strumento importante per effettuare delle valutazioni di carattere anche politico, oltre che pianificatorio e organizzativo» ha dichiarato il municipale Michele Foletti, titolare del dicastero Finanze che diede tre anni fa i natali al progetto, passato successivamente sotto il mantello del dicastero Istituzioni. Una mappatura geografica, che permette così di confermare che le aree più benestanti della città, oltre al Centro, sono quelle collinari: Castagnola, Carona, Cureggia, Aldesago, Loreto e Carabbia e che viceversa i contribuenti meno abbienti risiedano nei quartieri della Val Colla. Ma si tratta di una mappatura anche qualitativa: su un totale di 44'000 contribuenti circa, sono solo 2'600 quelli con un'imposta pro capite di oltre 10'000 franchi. Questa minoranza genera tuttavia un gettito di oltre 72 milioni di franchi: poco meno della metà del totale.

Le innumerevoli cifre contenute nelle 60 pagine offrono così un comodo e accessibile specchio della realtà: «La statistica – ha aggiunto il sindaco Marco Borradori – permette di passare dalle supposizioni ai fatti». A tal proposito, voltando lo sguardo verso le attività economiche, non si può che riscontrare nei numeri una crisi già denunciata da più parti: quella del commercio. Se le attività economiche nel loro complesso sono cresciute dell'1,2%, alcuni settori sono in perdita (commercio all'ingrosso, -1,9%, e al dettaglio, -0,6%), altri arrancano (farmaceutico, bancario e alberghiero), mentre due sono fortemente in crescita: l'energia (+12,1%) e la cultura (+8,8%). «Sono cifre sulla base delle quali è possibile fare delle riflessioni – ha evidenziato il sindaco –, è importante però saper cogliere e interpretare i dati nel modo più corretto».

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