Lugano

Lugano, Darwin Airline parla sloveno

(Carlo Reguzzi)
21 luglio 2017
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Una transazione con cui si chiude una porta e – forse – una fase storica. Il 19 luglio 2017 verrà ricordato come il giorno in cui la Darwin Airline Sa ha perso tutti i suoi azionisti ticinesi ed elvetici. In seguito a trattative tanto fulminee quanto impegnative, la linea area ha svestito i panni di Etihad Regional per essere interamente acquistata da Adria Airways, compagnia di bandiera slovena. «Sì, per me e per gli altri svizzeri è una pagina che si chiude – ammette il presidente dimissionario del Cda Emilio Martinenghi –, ma vorrei dire che la chiudiamo bene: consegniamo una società affidabile e finanziariamente solida». A rilevare la società di Agno è la 4K Invest, un fondo tedesco con sede in Lussemburgo che ha acquistato l’anno scorso la compagnia slovena. Se da un punto di vista legale l’operatore continuerà a chiamarsi Darwin Airline Sa, commercialmente il brand passerà dall’attuale Etihad Regional al nuovo Adria Airways Switzerland. Il nome sarà solo il più superficiale dei cambiamenti. La società, così come la conoscevamo dal 2014 (cfr. correlato), era composta da azionisti locali e per un 33% da capitali di Etihad Airways, compagnia di Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. Quest’ultima vanta partecipazioni in diverse società europee (Air Berlin, Air Serbia, Aer Lingus), fra cui Alitalia nella quota del 49%. Proprio il legame con la compagnia italiana sembrerebbe essere all’origine del divorzio da Etihad: «Ci hanno comunicato a inizio maggio di voler uscire dalla partecipazione – spiega Martinenghi – a seguito del commissariamento di Alitalia (attuato dopo il rifiuto del personale di accettare il piano di risanamento, ndr), senza tuttavia dirci che la ragione fosse proprio quella». Il Consiglio d’amministrazione è interamente dimissionario; Fabio Parini resta ad interim Il motivo ufficiale della decisione da parte araba è infatti una generica revisione strategica degli investimenti. A seguito della comunicazione da parte di Etihad, il Cda di Darwin si è mosso velocemente. «Si sono presentati alcuni scenari, l’opzione migliore nel breve termine ci è sembrata questa» chiarisce il presidente, lasciando sottintendere che senza un partner forte il futuro della società – che occupa circa 250 dipendenti – sarebbe potuto essere ben diverso; verosimilmente una chiusura. La soluzione scelta contempla invece la vendita dell’intero pacchetto azionario, non solamente della parte in mano a Etihad, tant’è che tutto il Consiglio d’amministrazione è dimissionario. «L’operazione è stata possibile grazie alla lungimiranza degli azionisti svizzeri – valuta Martinenghi –, che hanno saputo guardare oltre agli interessi personali». Uno degli obiettivi è stato quello di mantenere la sede centrale della compagnia nascitura a Lugano e a Ginevra una seconda base operativa. Esce dalle scene anche l’attuale Ceo Maurizio Merlo, che sarà sostituito dal Chief financial officer di Adria Heinrich Ollendiek. Da noi contattato senza successo, quest’ultimo non ha potuto darci indicazioni sul Business Plan della nuova società. A rischio paiono infatti sia diverse rotte verso il Sud Italia – promesse in virtù della collaborazione proprio con Alitalia –, che alcuni posti di lavoro. A fungere da traghettatore dell’operazione – di cui restano rigorosamente top secret le cifre della compravendita – sarà l’attuale vicepresidente del Cda Fabio Parini, unico membro a restare ad interim nella società proprio per assicurare la continuità nella transazione. «Sarò provvisoriamente amministratore unico, almeno dal punto di vista legale – ci conferma –, nell’attesa che sia nominato un nuovo organo amministrativo». Molte incertezze e qualche sicurezza. Adria Airways – compagnia nata nel 1961 e con sede a Lubiana, la capitale della Slovenia – fa parte della più grande alleanza dei cieli (Star Alliance), di cui fa parte anche Swiss. Parentele che potrebbero aprire, questo l’auspicio degli ottimisti, scenari inediti. Nel frattempo, non resta che augurare buon viaggio alla nuova società, ma rigorosamente in sloveno: “Srecno pot!”.

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