
Le Ail Sa hanno usato una procedura scorretta per disdire il contratto con Upc Cablecom. Non erano dati i presupposti per inoltrarla. Lo ha stabilito il Tribunale federale in una sentenza risalante al 25 maggio scorso e pubblicata ieri sul suo sito. Se le due aziende volessero continuare a litigare potrebbero farlo solo in via ordinaria. Ma non si dovrebbe arrivare a tanto.
La vertenza riguarda due convenzioni siglate fra le parti ed entrate in vigore nel luglio 1998. La prima, per la durata di dieci anni rinnovabili, mette a disposizione il suolo pubblico, la seconda, valida 15 anni, le condotte esistenti. Entrambe riguardano l’uso di infrastrutture di Ail per cavi di fibre ottiche, tubi fodera e cavi assiali lungo i tracciati per svariate decine di chilometri sul territorio di numerosi Comuni del Luganese e del Mendrisiotto, per l’esercizio di linee adibite alla ridiffusione di programmi radiotelevisivi e ad altri servizi di comunicazione. L’affitto annuale pagato da Upc Cablecom ammonta a poco più di 70mila franchi. Ail Sa avrebbe voluto ridefinire un contratto a scadenza ma la controparte non era troppo disposta a negoziare. Sta di fatto che si è arrivati al punto che la società anonima (le cui azioni come noto sono di proprietà della Città di Lugano) ha inoltrato a Upc Cablecom una disdetta con procedura sommaria. Una disdetta contestata con successo.
Tuttavia, spiega a laRegione il Ceo Andrea Prati, «da tempo siamo costantemente in contatto con Upc, con la quale stiamo cercando di risolvere la questione in maniera bonale. Si sta ragionando insieme su come continuare a salvaguardare nel migliore dei modi i rispettivi interessi strategici e commerciali». La sentenza non dovrebbe ostacolare la volontà comune di trovare un accordo. E risultati incoraggianti non dovrebbero tardare. Quel contratto, però, non si poteva disdire in quattro e quattr’otto. I giudici di Mon Répos, come (quasi) sempre succede, non sono entrati nemmeno del merito della vertenza. Non si sono espressi sulla correttezza né sulle basi su cui poggia la disdetta del contratto di locazione. Hanno invece puntato l’obiettivo sulla forma della procedura sommaria e accelerata per caso manifesto del diritto di locazione. Una procedura che peraltro necessita un’indagine preliminare più particolareggiata per poter stabilire se è applicabile al caso concreto.