Lugano

Borradori su Mereu: 'Non si poteva far finta di nulla'

27 aprile 2016
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Caso Mereu: nel giro di una giornata la nostra redazione ha ricevuto oltre venti lettere di protesta su come è stata trattata la notizia relativa alla terapista verbale invitata a tenere una conferenza a Tisana. Conferenza poi annullata dagli organizzatori della fiera. Anche il Municipio di Lugano ha ricevuto più o meno lo stesso numero di proteste. Gabriella Mereu ha detto che è stata una "decisione antidemocratica". Dal canto suo, il sindaco di Lugano Marco Borradori risponde così: «Cosa c’entra! Io ho espresso il mio parere, poi abbiamo scritto agli organizzatori di Tisana che hanno deciso di cancellare la conferenza di Gabriella Mereu». Ma il fatto che avete “provocato” la decisione non rappresenta una limitazione della libertà d’espressione? «No. Sono tuttora convinto di ciò che ho fatto – risponde il sindaco –. Viviamo in uno Stato in cui ognuno è libero di esprimere la propria opinione. La direzione di Tisana avrà valutato i pro e i contro della questione. Per la fiera gli organizzatori chiedono e pagano gli spazi alla Città e ritengo che la Città possa e debba esprimersi, specie di fronte al servizio di ‘Patti Chiari’ e a situazioni in cui è reale il rischio di sfruttare la fragilità dei malati. Ho parlato come “padrone di casa”, non si poteva far finta di nulla». Il sindaco chiarisce poi che entro certi limiti la libertà di fare quello che vogliono agli organizzatori va pur lasciata. Non però quando, di primo acchito, si prospettano situazioni potenzialmente pericolose. Perciò la Città esamina tutte le richieste di spazi pubblici e, quando è il caso, come ha fatto per la fiera dell'erotismo Extasia, pone precise condizioni su come svolgere attività senza urtare la sensibilità della cittadinanza.

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