
Quattro anni di carcere la richiesta di condanna formulata dal pm Mariano Fadda nei confronti di Silvio Manzi, 56enne di Lomazzo, per estorsione ai danni del fratello gemello di Frediano Manzi, già presidente dell'associazione ''Sos Racket e Usura'' di Milano, controverso personaggio di cui si è parlato a lungo anche in Ticino, per le sue battaglie contro i cambisti di Campione d'Italia, denunciati nel 1998 e successivamente condannati in Tribunale a Como e i prestasoldi di Lugano, denunciati nel 2003. Medesima denuncia nei confronti dei cambisti di Mendrisio. La vicenda risale al 2012 quando Frediano Manzi che all'epoca viveva a Lomazzo e ignoti gli spararono ad un polpaccio. I carabinieri scoprirono un prestito a usura di cui Frediano Manzi era vittima: 90 mila euro la pretesa del fratello gemello - a suon di minacce rivolte anche ai nipoti - a seguito di un prestito di 50 mila euro. Mai identificati gli attentatori. Considerato che in Italia i reati contro il patrimonio ai danni di consanguinei non sono punibili, l'accusa che si celebra in Tribunale a Como, è arrivata a chiedere la condanna di Silvio Manzi per aver chiesto la restituzione dei soldi con la violenza. Frediano Manzi, che ha subito numerosi attentati, in diverse occasioni ha tentato di togliersi la vita. A giugno la sentenza.