Locarnese

‘Ci han ridato lo schermo, rimarremo vigili sulla coerenza del Festival’

I promotori della petizione ‘Locarno: don't touch the screen’: ‘Ha vinto il dialogo. Ora seguiremo da vicino i prossimi sviluppi’

La presentazione della petizione alla stampa internazionale durante il Festival 2025
16 dicembre 2025
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“Grazie al dialogo abbiamo raggiunto lo scopo della nostra petizione: evitare ulteriori improvvisazioni come quella a cui abbiamo assistito nel 2025, e rendere attenti i vertici del Locarno Film Festival (Lff) che una delle maggiori manifestazioni culturali della Svizzera non può non tenere conto del valore architettonico delle sue strutture temporanee e che ogni cambiamento deve scaturire da un’approfondita riflessione”. È la presa di posizione ufficiale del comitato promotore della petizione “Locarno: don’t touch the screen” – lanciata in estate contro la dismissione improvvisa della struttura portante dello schermo progettato da Vacchini per Piazza Grande, e capace di raccogliere online 9’402 sottoscrizioni – dopo il dietrofront dei vertici della rassegna.

L’8 dicembre il Cda aveva ufficializzato la sua decisione, annunciando il lancio di un concorso d’idee finalizzato alla creazione di un team d’accompagnamento che nei prossimi 5 anni sarà incaricato di gestire le infrastrutture temporanee. In quell’ambito verrà deciso se il riutilizzo dello schermo del Vacchini potrà continuare anche dopo il 2026. I promotori della petizione si dicono intenzionati a “seguire da vicino i prossimi sviluppi” e a “rimanere vigili, come gruppo di accompagnamento, al fine di continuare a sostenere ogni riflessione utile a garantire, anche in futuro, la necessaria funzionalità, qualità e coerenza architettonica delle strutture temporanee del Lff, anche in relazione ai contenuti mostrati”.

La petizione era stata promossa con il sostegno di personalità del cinema, della cultura, dell’architettura e della tutela del patrimonio. In prima linea c’era Michele Bardelli, architetto ed ex municipale di Locarno, subito spalleggiato dalla figlia di Livio Vacchini, Eloisa, architetto e titolare dello Studio Vacchini. Man mano alla lista dei 50 primi firmatari si erano aggiunti nomi fortemente legati al Film Festival come Patricia Boillat ed Elena Gugliuzza; gli ex direttori del Lff Marco Müller e Teresa Cavina; gli attori e/o registi Michael Beltrami, Danilo Catti, Villi Hermann, Silvio Soldini, Sergio Castellitto, Saverio Costanzo, Marco Tullio Giordana, Samir e Kasia Smutniak; gli architetti Mario Botta, Silvia Barrera Meili (co-presidente Sia Ticino), Nicola Navone, Laurent Stalder e Franco Moro; e ancora Michele Dell’Ambrogio (critico cinematografico), Tiziano Fontana (presidente Stan), Roberto Pomari (presidente del Film Festival Diritti Umani e già direttore del Palacinema) e Giairo Daghini (filosofo).