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La birra Locarno torna a casa e trova un quartier generale

Acquisiti dal Birrificio Vallemaggia i diritti di produzione finora detenuti in Italia. E a Gordevio nasce un'osteria nei luoghi della Birraria Locarno

La nuova Osteria Birraria Locarno a Gordevio
(Ti-Press/Golay)
22 marzo 2025
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La riacquisizione dei diritti di produzione della birra Locarno, nonché la nascita di un vero e proprio quartiere della birra a Gordevio – con tanto di nuova osteria – negli stessi luoghi che la preziosa bevanda hanno lungamente celebrato grazie alla Birraria nazionale della famiglia Beretta, attiva dal 1854, traslocata in seguito a Muralto e chiusa infine nel 1974.

Non c’è dubbio che dove Michele Gilardi decide di mettere le mani finisca per succedere qualcosa di significativo. Oggi anima, e 7 anni fa cofondatore del Birrificio Vallemaggia con sede al Centro Punto Valle di Avegno Gordevio, Gilardi conferma la sua propensione al “mai accontentarsi” e lo fa con alcune operazioni di non poco conto.

La prima è per l’appunto l’acquisizione dei diritti di produzione della “mitica” birra Locarno, che le vicissitudini della vita avevano portato Oltreconfine, unitamente alla “sorella” birra Lugano. La nuova birra Locarno, che torna dunque nei suoi luoghi d’origine, nasce da una ricetta di Ruben Berta, giovane locarnese formatosi a livello universitario in Canada come mastro birraio. Entrato nel ’99 al nuovo Birrificio Vallemaggia, Berta aveva dato i natali alla “Ciao Beer”, una produzione in tutto e per tutto valmaggese che fra etichette principali (4) e birre stagionali ha nel frattempo raggiunto e superato la quota di 200mila bottiglie annue («più qualche fusto», precisa Gilardi).

Dalla famiglia Beretta in poi

Nel Birrificio Vallemaggia confluisce dunque da subito anche la birra Locarno, che proprio nei giorni scorsi ha ottenuto l’imprimatur per andare in produzione.

Non è tutto, perché lo stesso Birrificio diventa nel contempo “padrino” di un luogo d’incontro denominato Osteria Birraria Locarno, inaugurata proprio ieri, venerdì, nel quartiere dei grotti di Gordevio. La zona, situata contro montagna immediatamente dopo la galleria, prende il nome dal grappolo di rustici adibiti a residenze secondarie che puntellano la montagna. Ospita, a livello stradale, lo stabile dell’ex birreria nazionale della famiglia Beretta, nonché due vecchi edifici che sono stati recuperati e i cui piani bassi verranno destinati a magazzini e cantine, mentre quelli superiori offrono salette utilizzabili per cene e incontri in piccoli gruppi.

La gestione dell’osteria è stata affidata a Pinar Akbulut, sotto il “cappello” della famiglia di esercenti e albergatori Brunner (Hotel Lago Maggiore sul lungolago di Muralto), che vede tra l’altro Fernando già attivo nel Birrificio con un’altra cinquantina di soci. All’Osteria Birraria Locarno – dotata di grande terrazza esterna – la carta è volutamente limitata e fatta da prodotti locali, a partire naturalmente dalle birre prodotte dal Birrificio Vallemaggia. L’esercizio pubblico (osteriabirrarialocarno.ch) rimarrà aperto per 8-9 mesi all’anno, dal mercoledì alla domenica, dalle 11 alle 23.

I due rustici ‘satellite’

«Due parole vanno spese sulle origini della Birraria Locarno e sull’animo fortemente liberale dei Beretta, che l’avevano fondata con Giovanni e poi portata avanti con Efrem, cui era poi subentrato Pietro Beretta. Alla stessa famiglia apparteneva l’artista Emilio Maria Beretta (fratello di Efrem), i cui disegni avevano raccontato la storia della fabbrica di birra unitamente alla penna di Piero Bianconi». Michele Gilardi lo ricorda mostrando un bassorilievo in sasso situato sopra l’entrata all’osteria, che raffigura le sciabole napoleoniche.

«L’edificio è protetto a livello comunale – aggiunge –. Con un investimento non eccessivo siamo riusciti a recuperare lo stabile principale e i due rustici situati di fronte, uno dei quali reca tra l’altro un bellissimo affresco del Vanoni. I rustici entrano collateralmente nell’offerta dell’osteria in quanto destinati a piccoli gruppi per cene, incontri, conferenze, presentazioni e quant’altro».