L'ex vicesindaco e attuale granconsigliere rileva alla testa della Sezione di Locarno il municipale Marco Pellegrini: ‘Saremo fabbrica di idee’
A volte ritornano. Giuseppe Cotti, ex vicesindaco di Locarno e attuale granconsigliere, è stato eletto presidente sezionale del Centro. Rileva nell'incarico uno dei due municipali che gli sono succeduti a Palazzo Marcacci, Marco Pellegrini, cui si deve dare atto del lavoro svolto dal momento in cui era stato chiamato a traghettare la Sezione in un periodo particolarmente delicato, caratterizzato prima dalla perdita di un seggio nella stanza dei bottoni, poi appunto dalla sua riconquista, avvenuta nell'aprile dell'anno scorso grazie all'accoppiata Pellegrini-Claudio Franscella.
Il passaggio di consegne ai vertici dell'ex Ppd è avvenuto in occasione dell'assemblea sezionale, tenutasi martedì sera alla presenza del consigliere di Stato Raffaele De Rosa, del consigliere nazionale Giorgio Fonio, del presidente cantonale Fiorenzo Dadò e di quello distrettuale Marco Calzascia.
«Quando ho assunto la guida della nostra sezione il nostro partito stava attraversando un periodo difficile – ha esordito Pellegrini rivolgendosi ai tesserati del Centro –. Le difficoltà erano tante, le incertezze ancora di più, ma c’era una cosa che non è mai venuta meno: la nostra determinazione, la nostra voglia di lottare per ciò in cui crediamo. Non è stato semplice. Abbiamo dovuto ricostruire, riallacciare legami, ritrovare entusiasmo. Abbiamo ascoltato il territorio, aperto le porte del nostro partito a nuove voci, costruito insieme un progetto che, passo dopo passo, ci ha portati a crescere. E questa crescita non è stata solo nei numeri, ma nella credibilità, nella capacità di incidere e di essere un punto di riferimento per chi crede nei nostri valori».
Poi Pellegrini ha parlato della necessità di rinnovarsi, prerogativa di chi «vuole essere davvero forte e guardare al futuro», avvertendo, per quanto lo riguarda, che «questo non è un addio, ma un passaggio di consegne. Il mio impegno non viene meno, sarò sempre presente per sostenere il nostro progetto, per offrire la mia esperienza, per dare una mano quando servirà. Ma è giusto lasciare spazio a chi può scrivere il prossimo capitolo della nostra storia».
Quel “qualcuno” è una personalità di peso nella politica locarnese: Giuseppe Cotti, già vicesindaco di Locarno e attuale deputato al parlamento ticinese. Cotti che, dopo il dimezzamento dei seggi, durante la precedente legislatura era rimasto l'unico esponente del Centro a Palazzo Marcacci per vivere l'ultimo dei suoi 3 quadrienni nell'esecutivo cittadino (più uno come consigliere comunale). «Pensavo di prendermi una pausa dalla politica ma le circostanze della vita hanno voluto diversamente», ha premesso, ammettendo subito dopo di avere incontrato qualche difficoltà di adattamento alle dinamiche del parlamento cantonale, risaputamente molto diverse rispetto a quelle di un esecutivo (o di un legislativo) comunale.
Sul perché del sorprendente ritorno nell'agone in qualità di presidente sezionale, Cotti ha addotto tre motivi principali: «Primo, perché sono profondamente innamorato di questa città e attaccato al nostro partito. Secondo, perché credo e spero che l'esperienza maturata in questi anni possa essere d'aiuto a chi oggi è in prima linea nella politica cittadina. Terzo, e forse più importante, perché voglio costruire insieme a voi una vera e propria fabbrica di idee. Sì, un laboratorio di proposte e nuove prospettive. In un periodo così complesso, economicamente e socialmente difficile, non possiamo permetterci di restare fermi. La nostra città deve reinventarsi continuamente, e per farlo ha bisogno dell'energia di tutte e tutti. Ma soprattutto ha bisogno di idee e stimoli che solo il territorio può offrire».
Cotti ha anche esortato i presenti al sostegno delle iniziative private e dei commerci e sottolineato l'importanza di «provare a dare voce a chi ha qualcosa da dire». Le prime due persone cui è stato chiesto di farlo sono le nuove vicepresidenti della Sezione del Centro, Francesca Nalli e Talisa Quanchi.