Il nuovo proprietario, Silvano Scalzo, smentisce le voci circolanti in paese e conferma che la struttura rimarrà a vocazione turistica
«Non ho assolutamente intenzione di creare, a Brissago, una struttura di accoglienza per rifugiati e richiedenti l’asilo. Smentisco categoricamente le voci circolanti riguardo al futuro dell’Albergo Sole, chiuso da oltre un decennio, secondo le quali la riapertura avverrà in tutt’altra veste». Così si esprime a laRegione, Silvano Scalzo, proprietario della struttura ricettiva che, in paese, sta facendo parlare di sé nelle ultime settimane. «Queste chiacchiere e indiscrezioni sono del tutto infondate; mi domando su che base sono costruite; così mi mettono il bastone tra le ruote e mi rallentano l’esecuzione di quello che è il mio progetto originale, vale a dire riaprire un hotel – con ristorante – che possa incrementare i pernottamenti a Brissago e frenare l’esodo dei turisti tedeschi verso l’Italia, in particolare Cannobio e la sponda piemontese del Verbano».
Come spesso accade, la notizia del possibile alloggio di famiglie di richiedenti l’asilo ha creato una certa paura e un sentimento di preoccupazione tra i cittadini che si sono rivolti all’autorità per chiedere spiegazioni. Timori che la locale sezione Udc, proprio in queste ore, ha catalizzato e trasformato in un’interrogazione al Municipio. «Qualcuno sicuramente ha pensato che siccome accolgo in altre piccole pensioni e strutture ricettive del Ticino, degli asilanti, sia mia intenzione aprire una struttura analoga a Brissago. Ho già avuto modo di rassicurare le autorità delle mie intenzioni, confesso che non è stato facile vincere una certa riluttanza».
L’Albergo Sole, a pochi passi dal Lido comunale, disponeva in passato di una quarantina di posti letto; nei piani del nuovo proprietario, rimarrà dunque un hotel dotato di un proprio ristorante; in un momento non facile per il settore, una sfida che si preannuncia non certo vinta in partenza: «Come detto intendo intercettare, attraverso una politica dei prezzi modici, tutta quella potenziale clientela che cerca, Oltreconfine, dei prezzi più vantaggiosi non solo per l’alloggio ma anche per cene e pranzi. Con un occhio di riguardo anche alla clientela indigena, ovviamente. Siamo a due passi dal confine e la geografia ci penalizza. Se applico prezzi troppo alti, mi ritrovo stanze e ristorante vuoti. Quindi senza speculare sulla qualità, intendo offrire stanze e piatti a prezzi modici».
I lavori di ristrutturazione dell’immobile, che dovrebbero partire non appena possibile, richiederanno tempo e uno sforzo finanziario non indifferente. «Intendo procedere a tappe. In primis mi focalizzerò sul ristorante. Non ho intenzione di stravolgere l’esistente; quindi mi limiterò, per questa prima fase, a interventi di svecchiamento e messa in sicurezza dell’esistente, adeguandolo alle normative. Un lavoro di risanamento e interventi di miglioria (nuovi serramenti e tinteggio delle facciate, ad esempio) che dovranno rendere agibile la parte ristorante spero entro l’inizio dell’estate». La fase successiva, relativa all’alloggio, seguirà a fine autunno, se non vi saranno intoppi. «Avrei voluto arrivare a Brissago e presentare la mia attività e i miei piani alla gente in punta di piedi, come fatto in altre località. Penso a Cavigliano e in Valle Verzasca, dove ho rilevato delle piccole strutture ricettive per rilanciarle e farle apprezzare dalla popolazione indigena. Certo, la presenza di famiglie di asilanti che d’intesa col Cantone cerchiamo di integrare al meglio, in questi ultimi due casi, può portare a credere a delle speculazioni o sotterfugi, creando ritrosia e dubbi. Non è assolutamente il caso. Non nascondo che l’accoglienza dei migranti o dei richiedenti l’asilo mi permette di beneficiare di qualche entrata indispensabile, inizialmente, a far partire l’attività. Ma non sarà il caso per l’albergo brissaghese, struttura oggi fuori mercato, in una posizione privilegiata a due passi dal lago che vorrei rilanciare e per la quale ho fatto tutt’altra scelta», rassicura Silvano Scalzo, che conclude: «Svolgo il mio mestiere di esercente e gestore con grande passione e motivazione e se riesco a farmi apprezzare per la mia offerta, sono ben felice». E per ridare all’hotel quella vocazione che aveva, ovvero un hotel con camere confortevoli, accoglienti e servizi di buon livello, Scalzo è pronto a sfruttare tutti i canali promozionali. A cominciare da Booking.