Dopo la panchina rossa, simbolo del femminicidio, quella gialla per richiamare l'attenzione sul bullismo giovanile: ecco la risposta delle istituzioni
In occasione della Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo celebrata lo scorso 7 febbraio, l’Amministrazione comunale di Brissago ha ribadito il suo impegno a promuovere la cultura del rispetto tra i giovani per tutelare la dignità di ogni persona, la salute psicologica degli allievi, educando alla responsabilità. Lo ha fatto in collaborazione con la Direzione dell’Istituto scolastico, l’Assemblea dei genitori, il Krav Maga di Locarno e l’impresa di pittura Davide Schlub attraverso la posa di una simbolica panchina di color giallo, volta a sensibilizzare i ragazzi e l’opinione pubblica in generale sul problema. In una società in cui si fa sempre più fatica a tollerare e comprendere la diversità e in cui è sempre più frequente la violenza soprattutto nelle nuove generazioni, l’impegno di ciascuno diventa quindi basilare. Il Municipio di Brissago fa scuola.
Ricordiamo che proprio lo scorso mese di novembre, sempre d’intesa con il Krav Maga Locarno (con in prima fila il presidente del sodalizio, Manuel Fusi e l’istruttore, Enrico Lurati), l’esecutivo brissaghese aveva dato il suo fattivo contributo alla campagna di sensibilizzazione sul tema, altrettanto delicato, della violenza sulle donne, mettendo a disposizione gli spazi della palestra per una giornata dedicata a un corso di autodifesa e posando, sempre nell’area delle scuole, una panchina color rosso (simbolo del femminicidio, che sta a indicare il vuoto che la donna uccisa ha lasciato all’interno della comunità). Una sinergia consolidatasi negli anni che ha dato i suoi frutti, considerata la rispondenza: un gran numero di donne ha aderito alla proposta. Iniziative dal forte valore educativo, dunque, seguite in futuro anche da serate pubbliche e incontri dedicati a queste tematiche, ci ha spiegato la capodicastero scuola di Brissago, Veronica Marcacci Rossi. Importante, ai fini del risultato, come detto è il coinvolgimento delle scuole, chiamate sempre più ad attuare azioni educative. Bullismo e cyberbullismo (diffuso tramite social media e altre piattaforme digitali) rappresentano, infatti, due delle problematiche più acute che affliggono la società oggigiorno, minando il benessere psicologico e fisico dei bambini.
In un contesto educativo che dovrebbe favorire la crescita personale e l’apprendimento, queste forme di aggressione e minaccia emergono purtroppo come ostacoli che minano la serenità degli alunni. A Brissago, la direttrice dell’Istituto Alexandra Lanini di recente ha scritto una lettera ai genitori per richiamare la loro attenzione su questa preoccupante realtà. “Comprendere la radice del problema è essenziale per aiutare i bambini a sviluppare la loro naturale capacità di resilienza. Il nostro compito è agire a scuola, in famiglia e nei momenti di socialità, promuovendo integrità, sicurezza e stabilità. La soluzione non sta nel puntare il dito, ma nell’essere modelli di riferimento attraverso il dialogo e, quando necessario, coinvolgendo risorse esterne” – si legge. Infine il 12 febbraio, gli alunni di 4ᵃ e 5ᵃ elementare hanno preso parte a una lezione speciale, condotta da un agente della Polizia di Ascona e da un operatore del Gruppo Visione Giovani, un team dedicato alla prevenzione della criminalità giovanile. Attraverso una più stretta alleanza e un confronto tra mondo della Scuola, famiglie, istituzioni e servizi territoriali si creano dunque gli strumenti operativi per arginare uno dei problemi più gravi e al tempo stesso silenziosi della nostra società.