Dopo la visita al Parco San Rocco l'idea di un Quartiere intergenerazionale con casa anziani trasferita in centro e spostamento a Mappo dei magazzini
Succede che il Municipio di Minusio vada in seduta “extra muros” a Coldrerio e rimanga stregato dal suo Centro intergenerazionale. Tanto da decidere di copiarlo. E succede che in questa scia si situi una serie di cambiamenti che muterà (dovrebbe mutare) i connotati del comparto centrale di Minusio, dalla casa comunale, con il suo parcheggio, lungo tutta la fascia di terreno pubblico a sud, inclusi gli attuali magazzini comunali e il Parco del Tiglio. Lì sorgerà (sorgerebbe) appunto il Quartiere intergenerazionale di Minusio, comprendente anche l’edificio che sostituirà Casa Rea, la cui completa ristrutturazione (e ne ha bisogno) è stata sconsigliata rispetto appunto a una nuova edificazione. Il tutto, per un’operazione da quasi 35 milioni di franchi, realizzabile dal 2028 in avanti.
Un polo per i servizi di sicurezza sociale
E poi. E poi c’è lo stabile ex Posta, in via Verbano, che sotto il nome di Stabile amministrativo Verbano diventerà polo per i servizi di sicurezza sociale, a partire dalla Polcomunale, che vi troverà la sottosede di Minusio della Polizia intercomunale del Piano. La spesa prevista in questo lotto è di circa 4,2 milioni di franchi – più 550mila per la piazza esterna – che verranno investiti fra quest’anno e il 2027.
Non è finita: a Mappo troverà finalmente una destinazione degna il terreno, attualmente in parte adibito a parcheggio sterrato, a ridosso del Centro dialisi (dove c’è il ristorante cinese al piano terra): lì sorgeranno i nuovi magazzini comunali, che lasceranno appunto il comparto centrale; magazzini di Mappo nel cui edificio ci sarà anche l’Azienda acqua potabile, nonché nuovi parcheggi che serviranno anche il porto di Mappo quando, dopo l’evasione del ricorso contro la variante pianificatoria che al momento blocca tutto, potrà essere ampliato al raddoppio. Investimento: 3 milioni e mezzo di franchi.
Via Simen: prima i tre ponti poi la ‘strada ciclabile’
Dulcis in fundo, finalmente si interviene, sin da subito su via Rinaldo Simen: prima con il rifacimento dei tre ponti (11,8 milioni) e, dal ’28 in avanti, con la trasformazione della stessa arteria di quartiere nella prima “strada ciclabile” del Ticino, dove la bici è protagonista, anche come posizionamento centrale della corsia dedicata. Via Simen che nella sua nuova veste verrà chiusa ai veicoli in uscita da Muralto (dove si chiama via Nessi) fino al Centro culturale Elisarion. Frattanto, ancora quest’anno, su via S. Gottardo è prevista una riqualifica delle 5 fermate del bus (Remorino, Esplanade, Navegna, Piazza e Crocifisso) che costerà 2 milioni di franchi, in grandissima parte sussidiati. E, sempre a proposito di strade, dall’anno prossimo e fino al ’28 verrà riqualificata Rivapiana (parte alta per 2,7 milioni e parte bassa per 1,6). Per non dire, infine, della nuova strada Ronco delle Monache, che costerà diversi milioni ma che il Municipio intende far finanziare interamente ai privati, tramite contributi di miglioria che potrebbero essere pari al 100%.
“Totale” – come si diceva alla lavagna tracciando la riga col gesso sotto gli addendi – 105 milioni di investimenti lordi, che tolti sussidi e contributi pari al 40% circa, diventano 65 milioni di investimenti netti, per una media di 10 milioni di franchi all’anno da qui al 2028 (ed ecco spiegato il perché del ritocco verso l’alto del moltiplicatore d’imposta).
Sembrava insomma di essere al Luna Park, lunedì sera al Centro culturale Elisarion per la seduta di Consiglio comunale dedicata alla presentazione del Piano delle opere 2025-28: un Luna Park silenzioso come il legislativo che ha ascoltato prima il sindaco Renato Mondada, poi due municipali che di mestiere fanno l’architetto: Valentina Aricò-Respini (capodicastero Edilizia pubblica e ambiente) per tracciare le visioni strategiche e dei vari progetti spiegare cosa, dove, perché e quando; e Francesca Guscetti (Genio civile, mobilità e pianificazione), che ha illustrato le sistemazioni stradali, gettando in particolare un fascio di luce su quella grande incompiuta che è via Rinaldo Simen, ora alla resa dei conti.
Prima che di Piano delle opere Mondada ha parlato di “Visione Minusio 2035”, tanto è estesa la tempistica degli interventi. Premettendo che «questa sarà la serata più interessante del quadriennio», il sindaco è partito dalla genesi della nuova visione strategica d’assieme e lo ha fatto ricordando l’evoluzione dei diversi singoli progetti avviati dal Comune nelle passate legislature. Della ristrutturazione dello stabile ex Posta ha sostanzialmente detto che prima di battere un chiodo è già emerso un superamento dei costi pari a oltre 700mila franchi (di cui 300mila per rincari) ma anche l’insufficienza di spazi per insediarvi ciò che era previsto, ovverosia Ufficio tecnico comunale e Azienda acqua potabile. Per Casa Rea, che l’ultimo approfondimento richiesto per valutare vantaggi e svantaggi di ristrutturazione e nuova edificazione aveva chiaramente indicato l’opportunità di costruire ex novo, anche tenendo conto dell’esigenza di dotare l’istituto anziani di un centro diurno medicalizzato e di spazi per soggiorni temporanei.
Al che, in relazione ai due fronti, a fine maggio v’era stato un sopralluogo del Municipio su tutti i fondi comunali, cui erano seguite una seduta ad hoc sulle due tematiche (ex Posta e Casa Rea) e la famosa “extra muros” che aveva folgorato l’Esecutivo sulla via di Coldrerio, osservando, per due giorni, quel che accade in un luogo come il Parco San Rocco, ovvero «la casa anziani di riferimento in Ticino non solo riguardo agli aspetti architettonici ed edilizi, ma anche come concetto di gestione».
Ehi, ma c’è vita là dentro
Ebbene, il Municipio aveva osservato «un centro intergenerazionale in centro paese, aperto alla comunità e in stretta relazione con essa, e in sinergia con altri servizi comunali ospitati in uno stabile amministrativo adiacente con asilo nido e centro giovanile – ha ricordato il sindaco –. All’interno della casa anziani c’è un vero e proprio ristorante (oltre a una panetteria, una gelateria, un salone da parrucchiere e un ufficio postale) con una cucina che prepara i pasti anche per la vicina Scuola dell’infanzia. Grazie al viavai di mamme e altre persone che fanno capo ai negozi, il ristorante è vivo dalla mattina alla sera». Tutta un’altra cosa – aggiungiamo noi – rispetto alla mensa di Casa Rea, che del “vero ristorante” ha poco e che deve la sua dose di movimento ai pochi ospiti ancora attivi e ai loro visitatori.
Su queste basi, ha proseguito, si era deciso che per Minusio andava approfondito il modello di ente autonomo per la gestione, andando con decisione verso l’idea di un futuro centro intergenerazionale. Il che determina appunto l’esigenza di trovarci un posto (il più adatto come dimensioni è il fondo 1330 in centro) e contestualmente quella di spostare i magazzini comunali e rivedere quindi il progetto ex Posta, ricalibrandolo sui servizi della sicurezza sociale come Polcom, Arp 12, Ufficio opere sociali (oggi ospitato nell’aletta aggiuntiva della casa comunale), Giudicatura di Pace e Ufficio di conciliazione in materia di locazione. Tutti, salvo l’ufficio comunale, in affitto.
Un gioco d’incastri
Mondada ha concluso inquadrando i progetti proposti come «scenari di investimento che sono volti a riqualificare comparti strategici del Comune attualmente poco valorizzati. Sono frutto di una visione d’insieme, in un gioco d’incastri che tiene conto delle situazioni logistiche prioritarie dei vari servizi – ad esempio sappiamo che la Polizia comunale deve andar via dalla villetta adiacente alla Scuola dell’infanzia – ma che potrà naturalmente ancora subire dei cambiamenti in base agli approfondimenti che ci saranno».
Oltre ai progetti già citati, il Piano delle opere ne prevede diversi altri, come la ristrutturazione del Parco Usignolo (1 milione), la realizzazione di un campo sintetico al Centro sportivo di Mappo (sostituendo il B, 1 milione), il risanamento dei tetti di Casa Rea e Scuola dell’infanzia, posando i pannelli fotovoltaici (1,45 milioni in totale), opere di miglioria in via Moranda (700mila franchi) e l’adattamento della fermata del bus, sempre a Mappo, dove sarà anche creato un circuito “pump truck”, con variante di Pr in cantiere già quest’anno. Infine, fra riali, riva e parchi, verrà sistemato il bosco Fontile (1,3 milioni).