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Mario Agustoni ‘vola’ nella Direzione della Rega

Importante nomina per il nuovo capo dei piloti, operativo alla Base 6 da un ventennio. Presentato il bilancio d'attività 2024 e il rinnovo della flotta

(Ti-Press)
3 febbraio 2025
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Elisoccorso ticinese agli onori. Grazie in particolare, nello specifico, al bellinzonese Mario Agustoni, che dal primo gennaio di quest'anno, accanto alla tuta da pilota, ‘indossa’ anche la divisa di ‘nuovo capo pilota elicotteri e membro della Direzione di Rega’. Primo ticinese a oltrepassare quest'ultima porta. Questo spiega perché da Zurigo, sede principale, sia giunto di persona in Ticino a complimentarsi con lui e a presentarlo ufficialmente ai media Ernst Kohler, il Ceo di Rega Svizzera. Agustoni, che è pure pilota militare (di Super Puma) è stato ufficialmente nominato ‘Person flight operation helicopter’. Ruolo che gli assegna anche la responsabilità, tra le varie mansioni, della formazione degli equipaggi e delle procedure impiegate da Rega durante le missioni di soccorso. Da oltre 20 anni alle dipendenze della Rega, Agustoni vanta un'impressionante esperienza di volo e conosce a fondo le sfide del mestiere, ha ricordato il Ceo. Assume questo importante compito e gode della piena fiducia della Direzione generale non solo per le sue indiscusse capacità professionali, bensì anche perché vive e condivide i valori della Rega a livello personale, ha detto Kohler. Il Ceo ha pure rivolto parole di elogio all'indirizzo di tutto il team della Base Rega 6 (quella di Locarno-Magadino), da Silvio Pini (test pilot) ai suoi colleghi piloti istruttori passando per il personale medico/paramedico e i soccorritori alpini, dei quali ha lodato la professionalità e le competenze. Infine, prima di congedarsi, ha ringraziato pubblicamente tutti i partner del soccorso (polizia, pompieri, ambulanze, istituzioni cantonali) e la popolazione ticinese per il sostegno dato all'organizzazione.

Formazione militare e missioni all'estero

Classe 1976, Mario Agustoni dopo la maturità ha iniziato la formazione di pilota nell'esercito, entrando nelle Forze aeree e raggiungendo il grado di capitano. Dopo aver ottenuto la licenza di pilota civile e d'istruttore di volo d'alta montagna, si è occupato di lotta agli incendi e trasporto di materiale presso la Eliticino e la Heli Rezia. Per le forze armate ha preso parte anche a missioni all'estero, nell'ambito della Kfor (Kosovo) e dell'Eufor (Bosnia). Dal 2005 è passato alle dipendenze della Rega, ai comandi dell'allora A109K2. Poi è seguita la nomina a istruttore di volo e la carica di capo pilota dell'attuale AW109Sp Da Vinci. Con l'azienda italiana Leonardo, costruttrice del velivolo, ha seguito sviluppi e aggiornamenti della macchina per poi passare all'elicottero di soccorso Airbus H145, entrando a far parte del ristretto pool di consulenti per l'acquisto del nuovo modello, che da quest'anno viene introdotto gradualmente in tutte le basi Rega (21 in totale i velivoli acquistati, per un investimento che si aggira sui 200 milioni di franchi).

L'interventistica in pillole, cresce l’assistenza medica all'estero

In occasione della conferenza stampa sono stati forniti anche i dati relativi al lavoro delle eliambulanze (e dei jet) lo scorso anno, in Svizzera e in Ticino. Se a livello nazionale, come ha spiegato Amos Brenn, capo base di Locarno, l'interventistica della Rega ricalca, in grandi linee, quella del 2023 (14'714 missioni di elisoccorso, con una leggera flessione del 6% circa, da ricondurre alla meteorologia che per buona parte dell'anno non ha favorito le attività all'aperto come l'escursionismo e l'alpinismo), fuori dai confini nazionali sono cresciute leggermente le richieste di rimpatrio con i jet ambulanza: 1'033 gli interventi, 1'029 le persone rimpatriate.
La centrale operativa di Zurigo ha organizzato e coordinato circa 20mila missioni, soccorrendo in media 35 persone al giorno.

Ticino e Mesolcina, le catastrofi naturali

Cifre un tantino diverse per il Ticino e la Base Rega 6, chiamata in missione 732 volte, di cui 551 primarie (infortuni e salvataggi) in controtendenza rispetto alla media nazionale; 127 quelle secondarie (trasferimenti pazienti) e 54 quelle non mediche. Cifre che si discostano parecchio dai picchi registrati durante il Covid (2020) e l'immediato periodo post Covid (2022). Tra i mesi più caldi dal punto di vista operativo, sicuramente quelli legati all'alta stagione turistica. Nel bilancio dell'attività, Brenn ha ricordato ovviamente anche i due tragici eventi dello scorso giugno, in Mesolcina e alta Vallemaggia. Nel primo caso, la Rega ha soccorso 23 persone in due giorni, mentre per l'alluvione in Lavizzara e Bavona l'elicottero della Rega Ticino ha soccorso 72 persone in un weekend, volando per oltre 35 ore. Importante l'aiuto fornito, in quelle drammatiche giornate, anche dalle basi engadinese e vallesana, con i loro velivoli ed equipaggi: «Una collaborazione essenziale a sostegno della popolazione locale che dimostra come la Rega sia presente anche in caso di catastrofe» – ha concluso Amos Brenn.

I nuovi velivoli

Ventuno nuovi elicotteri sparsi sulle 14 basi operative Rega. Per un investimento complessivo di circa 200 milioni di franchi (inclusi i costi per l'equipaggiamento medico e per la formazione). Questo lo sforzo compiuto per svecchiare la flotta delle eliambulanze e dotare gli equipaggi di macchine moderne, affidabili e più funzionali, al passo con i tempi. Oggi ancora la Rega impiega, come noto, due diversi tipi di velivoli: l'Agusta Westland Da Vinci A109 Sp e l'Airbus H145. Entro la fine del 2026 lasceranno il posto a una flotta omogenea di 21 macchine Airbus H145 D3, operazione che consentirà di ridurre anche i costi di manutenzione e formazione degli equipaggi. La base ticinese sarà la prima tra quelle di montagna a effettuare il passaggio alla nuova eliambulanza nel corso del mese di marzo/aprile 2026. Velivolo biturbina, con rotore pentapala, oltre a garantire uno standard di sicurezza più elevato durante tutte le operazioni grazie alla modernissima avionica, mette a disposizione dell'equipaggio una cabina sanitaria più pratica, ergonomica e flessibile a tutto vantaggio del comfort di viaggio. Il sistema di navigazione è più preciso rispetto a quello dei modelli precedenti, il che facilita anche le fasi di avvicinamento con condizioni di tempo avverse. Il motore garantisce una maggior potenza e possibilità di carico più elevate, caratteristiche importanti per il soccorso in alta quota.
Dal punto di vista operativo-formativo, per non lasciare ovviamente sguarnite le basi Rega, tutto è stato pianificato fin nei minimi dettagli. La transizione sulla nuova macchina da parte di piloti, alpinisti specialisti, medici e soccorritori professionali avverrà su un periodo di tre anni. Quanto agli elicotteri dismessi, finiranno sul mercato. Alcuni elicotteri di tipo H145 D2 sono destinati al soccorso in Marocco e Nuova Zelanda.