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La mummia ‘vagabonda’ non tornerà a Brissago

Respinta la mozione che chiedeva al Municipio di riacquistare la storica testimonianza egizia attualmente a Zurigo e Neuchâtel per ricerche scientifiche

17 gennaio 2025
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La mummia di Brissago non tornerà a casa. Almeno per i prossimi tempi. Lo fa sapere il Municipio rispondendo a una mozione presentata dal consigliere comunale Flavio Gallotti (Psb e Area Rosso Verde) che auspicava il ritorno dei resti della principessa egizia morta tra l'824 e il 780 avanti Cristo nel borgo di confine. Proprio da Brissago era partita, come noto, per un importante lavoro di restauro conservativo e ricerca, nel 2019, quando l'allora legislativo si era bellamente rifiutato di versare un importo di 123mila franchi per il restyling e la valorizzazione di questa preziosa testimonianza archeologica, donata al Comune da un benemerito cittadino collezionista di opere d'arte. Messo con le spalle al muro, il Municipio l'aveva a quel punto offerta, stipulando un contratto di donazione, alla Scuola universitaria professionale di Neuchâtel, interessata alla mummia per una prima serie di interventi conservativi.

Le analisi a Neuchâtel e Zurigo

Oggi i resti di Ta Sherit En Jmen, la principessa scomparsa in circostanze misteriose (forse la nobildonna avvolta nei suoi bendaggi è deceduta di morte violenta, come evidenziato da alcune lesioni del cranio scoperte dai ricercatori) in giovane età (trentenne, benché godesse di buona salute) sono anche oggetto di approfondimenti da parte dell'Università di Zurigo (Istituto di medicina evolutiva). Si studiano e verificano le caratteristiche anatomiche, le eventuali evidenze paleopatologiche, lo stato conservativo del corpo e le tecniche di imbalsamazione. Senza dimenticare i guasti maggiori rilevati sul corpo, da attribuirsi alle precedenti traversie collezionistiche e alle condizioni di esposizione non proprio idonee a Brissago.

Una volta ultimate le analisi, sarà esposta in modo permanente al Museum des Menschen di Zurigo per volontà della Fondazione Kulturama, che l'ha acquistata. Il Municipio di Brissago ricorda che vanno quindi rispettati gli accordi presi a suo tempo e che la Fondazione Kulturama si è presa a carico il restauro e l'esposizione della mummia nei propri spazi nell'ambito di un progetto didattico scientifico finanziato anche dalla Confederazione. Qualsiasi richiesta di riaverla sulle rive del Verbano violerebbe l'intesa e viene, di conseguenza, a cadere. La mozione non può quindi essere sostenuta in quanto la sua attuazione non è giuridicamente fattibile. Un po' tardi per piangere sul latte versato...