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Nodo intermodale a Muralto, critiche rispedite al mittente

Il Municipio risponde per le rime all'interrogazione di Muralto Democratica, sulla variante di progetto e sulle scelte adottate negli ultimi anni

Nodo (intermodale) da sciogliere
(Ti-Press)
20 gennaio 2025
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Nodo intermodale: il Municipio risponde alle domande di una recente interrogazione di Muralto Democratica e rispedisce al mittente le critiche sulla gestione del complesso dossier: “Ci preme distanziarci dalla vostra premessa dalla quale tra l’altro, si evince ‘un'ostinata manipolazione e carenza di informazione’ che sarebbe da noi stata esercitata”. Inoltre, l'Esecutivo garantisce che il sindaco Stefano Gilardi e il suo vice Renato Canziani (entrambi del partito Ordine e progresso) hanno agito nel massimo impegno etico: “Questo è ulteriormente garantito dal fatto che non esistono potenziali conflitti d’interesse, né immobiliari, né commerciali, nella zona”. Fin qui la premessa...

Nella sua replica, lo stesso Municipio ripercorre in parte il complesso iter progettuale, con la ricerca (rimasta infruttuosa) per cercare alternative al progetto di base. Ricorda altresì che nell'impostazione del nodo intermodale sono stati (e lo sono tuttora) coinvolti diversi enti: non solo i Comuni e la Cit, ma pure le Ffs, le Fart e il Cantone. La variante di base elaborata dal Cantone (Dipartimento del territorio) è scaturita da un “Mandato di studio in parallelo” ed è stata ritenuta “da tutti gli attori coinvolti la migliore soluzione possibile” su un territorio tanto esiguo. Verrà realizzata su strade cantonali e comunali, “e non come già più volte ribadito, su terreni privati”. E ancora: “Per rispondere al malcontento di una parte della popolazione, il Municipio di Muralto, con il costo di 40mila franchi ha dato mandato a un ingegnere del traffico di trovare delle possibili e attuabili alternative. Purtroppo, nessuna delle quattro ipotetiche varianti è risultata equiparabile nei diversi aspetti auspicati da quella di base; l’unica proponibile (la cosiddetta V1) è stata affossata dal Consiglio comunale”. Si è quindi deciso di proseguire con la variante di base e il Dipartimento del territorio lo scorso novembre ha richiesto al Gran Consiglio – che lo ha concesso – il credito di realizzazione. Un credito da 7,1 milioni di franchi (su una spesa globale che ammonterà a 16,6 milioni). In seguito sono state raccolte, e consegnate a Bellinzona, le diecimila firme della domanda di referendum “Salva Viale Cattori”: i ticinesi saranno chiamati alle urne il prossimo 18 maggio per dirimere la questione e decidere sul da farsi.

‘Macché carenza di informazioni:
risposte a dubbi e serate pubbliche’

“Il sindaco e il suo vice non hanno ‘forzato la mano per ottenere un referendum cantonale’, consci che la maggioranza della popolazione di Muralto è contraria a questo modo di agire”, specifica l'Esecutivo che più avanti smentisce la carenza di comunicazione sul progetto: “Sono state organizzate le dovute serate pubbliche durante le quali sono state date tutte le risposte alle domande e ai dubbi dei cittadini”. Gli interroganti mettono l'accento sulle quattro raccolte di firme che negli anni hanno cercato di contrastare il progetto. Come se le spiega il Municipio? La replica: si tratta di “un esercizio democratico”. E di seguito: “Per noi è sacrosanto il rispetto del volere dei cittadini”.

In risposta ai dubbi legati ai progetti sul terreno della stazione: “A dipendenza dell’esito del referendum, il Municipio e le Ffs concorderanno gli sviluppi futuri del comparto, dove è previsto innanzitutto un indispensabile e capiente autosilo, allestendo una variante di Piano regolatore, che sarà sottoposta al Consiglio comunale”. E sopra l'autosilo, lo ricordiamo, è previsto un parco pubblico di tremila metri quadrati.

La domanda chiave posta da Muralto Democratica: il Municipio resta convinto che la variante di base sia quella da realizzare? “Siamo coscienti che nessun progetto potrà mai accontentare tutti. Quello proposto, come spiegato dai funzionari cantonali dopo almeno cinque anni di studio, è stato votato dal Gran Consiglio a larghissima maggioranza”.

La variante di base, ribadisce l'Esecutivo citando il rapporto di pianificazione, porta diversi vantaggi: “Con la riorganizzazione del nodo intermodale è possibile relegare il traffico veicolare di transito sul lato nord del comparto dove è previsto un nuovo capiente autosilo, chiudere al traffico di transito lo spazio antistante allo stabile viaggiatori e organizzare la disposizione dei posteggi, ridando così a Piazza Stazione e a Viale Cattori l’importanza originaria, il tutto basato su un progetto con nuove alberature e un'elegante pavimentazione pregiata”.

Sulla bontà della proposta il Municipio prosegue: “Va valutata nel suo insieme. Siamo convinti che sia intesa a migliorare l’accesso ai mezzi pubblici e lo spazio dedicato ai pedoni. La zona a sud della stazione avrà una nuova piazza e riqualificherà Viale Cattori”. Tra i temi affrontati, anche quello dell'attraversamento stradale dei pedoni in corrispondenza della stazione Ffs: “Tutti gli studi eseguiti negli ultimi anni non hanno trovato una soluzione praticabile”, si legge nella risposta.

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