Locarnese

Scintille: si accende la luce sul giubileo dei 30 anni

Una serie di iniziative durante tutto il 2025 e i primi mesi del '26 per celebrare l'associazione di teatro e spazio creativo fondata da Katya Troise

16 gennaio 2025
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«Il teatro è una filosofia di vita, è inclusione, annulla le differenze. Il teatro è terapeutico, arricchisce e fa crescere». Katya Troise è una di quelle persone che sa usare il tono giusto per suscitare emozioni. Oggi lo ha fatto e ne aveva ben donde, visto il momento topico: la presentazione dei festeggiamenti per i 30 anni della sua “Associazione Scintille: teatro e spazio creativo”. Benché Scintille sia quella che possiamo definire una grande famiglia, “sua” è in effetti il pronome giusto. Perché quella pianta già rigogliosa e in continua crescita che è oggi l'associazione nasce da un semino piantato con l'esempio da papà Claudio, che portava il teatro a casa quando Katya era piccolina. Un semino poi opportunamente annaffiato, sempre da Katya bambina, osservando una compagnia itinerante che allestiva il palco in una piazza veneziana. «Quel giorno ho detto: io voglio fare questo». E lo ha fatto, ma non prima di formarsi in Italia e in Francia.

La grande famiglia, si diceva. Niente è più indicativo dell'affetto che circonda una persona quando parla di ciò che ama. Stamattina a Locarno c'era Roberto Pomari, fra i primi a credere, con la moglie Antonella, in quella ragazza così appassionata e piena di progetti; c'era Matteo Casoni, membro di comitato, braccio destro e instancabile lavoratore nell'economia dell'Associazione Scintille; e c'era Dario Simoni, del Piccolo Teatro di Locarno (Ptl), che di Scintille è l'accezione adulta e che le cui parole hanno svelato quale realtà imprescindibile per l'associazione, visto che con le entrate dai suoi spettacoli (curati da Katya) ne finanzia le attività.

Dal palco al patto

Bene, all'ombra, o sotto il sole di tutto ciò nasce un programma del 30° che durerà tutto il 2025 e anche i primi mesi del ’26, fatto di tantissime proposte (oltre una ventina) dalle quali Casoni ha estrapolato “Il giro magico della città” (teatro itinerante fra indagine e mistero) e il campo teatrale diurno (formazione ed educazione) – entrambi previsti in estate –, “Facciamo un patto?” (in autunno, narrazione e laboratorio teatrale per le Elementari, nell'ambito del 100° del Patto di Locarno), la rassegna dei Minispettacoli (ripresa da Scintille quando sembrava destinata a sparire) e anche “Un palco per la vita”, il documentario di Lorenzo Pomari e Paolo Vandoni (prodotto da chi scrive questo articolo), proiettato domenica 26 gennaio dalle 10 al Rialto (entrata libera con aperitivo a seguire) perché fra i protagonisti ci sono proprio Katya, un gruppo di ragazzi di Scintille e una loro bella avventura teatrale. Ma è solo la punta dell'iceberg, perché ci sarà anche il Ptl con due spettacoli (uno è “Carnage”, di Yasmina Reza, l'altro sul ciclismo, ancora da definire) e un'altra rosa di eventi che sboccerà un po’ per volta nel corso dei prossimi mesi.

Ugualmente importante, in fase di presentazione dei primi appuntamenti del giubileo, è stato raccontare cos'è oggi l'Associazione Scintille. È un grande spazio aperto a chiunque ami il teatro: dai bimbi in tenera età a chi ha già una collezione di primavere sulle spalle. È una realtà composita dove si incontrano corsi di teatro, appunto, per tutti; una compagnia per adulti con il Ptl, la compagnia Storia di Scintille (che porta in scena spettacoli per bimbi e ragazzi); la rassegna dei Minispettacoli (che sopravvive grazie alle sovvenzioni di Immoprogramm, Taurus, La Pulimania e Fondazione Cleofe e Bianca Rosa Scazziga); e il duo “La zona grigia”, dove Katya Troise e Francesco Mariotta propongono teatro sociale portando in scena tematiche come la violenza domestica, gli abusi sui minori in ambito sportivo e altro ancora.

La sede, tema sempre vivo

Un altro tema delicato – annoso e mai risolto – è quello della sede: Scintille è ospite del Centro Sant'Antonio, che l'accoglie da un quarto di secolo. Benché grata per il tetto sopra la testa, l'associazione punta (e merita) a qualcosa di diverso, più adeguato alle esigenze (tecniche, logistiche, di comfort) di una realtà formativa che lavora molto con i ragazzi. Roberto Pomari, già direttore del Palacinema (e prima ancora responsabile della produzione alla Rsi) lo ha sottolineato: «La ricerca di uno spazio rimane una priorità. Ed è uno spazio che va cercato possibilmente con l'aiuto della Città», dimostratasi sensibile con vari gruppi culturali, trovando loro sedi alternative alle ex Scuole comunali diventate Palacinema.

Infine: se Scintille, contrariamente ad altri, è riuscita a non soccombere ai colpi della pandemia, lo deve senz'altro alla granitica volontà di Troise & Co., ma anche ad uno stuolo di sostenitori che hanno sempre creduto nel progetto. Elenchiamoli: Comune di Minusio, Ses, Banca Raiffeisen di Locarno, Pro Filia, Coop, Studio di architettura Sebastian Rigo, De Carli impianti Sa (ora De Carli e Pinoja Sa), Farmacia Verbano e Tipografia Verbano.