Segnalati ‘interventi’ dei campeggi lungo la sponda del Verbano, dove d’inverno è possibile passeggiare grazie a una convenzione che a qualcuno non va giù
Le temperature sono tutt’altro che estive in questi giorni e l’idea di un bagno nel lago sfiora solo i più temerari, ma ciò non significa che le sponde dei nostri bacini non siano, dove accessibili, molto gettonate anche in questi mesi freddi. Particolarmente apprezzato è il Sentiero delle rive, passeggiata di 4,5 km lungo l’argine del Verbano che da Mappo (Minusio) porta alla foce del fiume Verzasca (e viceversa), in territorio di Tenero-Contra, costeggiando da un lato il lago e dall’altro sei campeggi, due spiagge comunali e il Centro sportivo nazionale per la gioventù di Tenero. Un percorso completamente fruibile dalla popolazione da ottobre a marzo, ossia nel periodo di chiusura della maggior parte (alcune rimangono aperte) delle strutture ricettive, grazie a un accordo siglato nel 2019 tra il Cantone, i Comuni di Minusio e Tenero, la Confederazione, gli stessi gestori dei campeggi e i proprietari dei fondi privati.
Una sorta di compromesso necessario, perché se è vero che secondo il Piano direttore cantonale (scheda P7) “la pubblica fruizione dei laghi e delle rive lacustri deve essere garantita e potenziata mediante l’incremento delle aree pubbliche a lago” e per questo occorre, tra le altre cose, “coordinare le attività di campeggi e lidi a lago con la pubblica fruizione della riva”, la realtà è ben diversa. Si inserisce infatti in un ambito normativo e di proprietà molto complesso e con un lungo sviluppo storico che ha visto in particolare nella prima metà del ’900 molte aree a lago frazionate e trasformate in parcelle edificabili. Tanto che sul Lago Maggiore le rive private rappresentano circa il 31 per cento (il 44% sul Ceresio) e a livello cantonale l’accesso pubblico è garantito per circa il 40 per cento delle rive, anche se in alcuni casi la loro fruizione è vincolata a regolamenti particolari (ad esempio i lidi a pagamento). Anche alla luce di questa evoluzione, in molti salutano con piacere un’iniziativa come quella di Tenero, che però per qualcuno non è ancora abbastanza.
«Lo trovo inaccettabile – afferma il consigliere nazionale Ps e municipale del vicino comune di Gordola Bruno Storni –, l’Ufficio del demanio cantonale dovrebbe garantire per tutto l’anno l’accesso alle aree a bordo acqua di proprietà del Cantone (la legge fissa il limite delle rive pubbliche del Verbano alla quota di 194,5 metri sul livello del mare, ndr) e invece gioca con i campeggi, ai quali in estate accorda la concessione esclusiva della riva (previo pagamento di una tassa demaniale, ndr)».
Allo stesso modo Storni denuncia – anche via social – la presenza, sempre lungo la citata passeggiata, di recinzioni sulla riva del lago e in particolare «perfino nel lago. A parte il diritto pubblico palesemente calpestato (fino a 194,5 centimetri è demanio e non si dovrebbe poter piantare nemmeno un paletto), lo steccato metallico, con tanto di cartello “vietato l’ingresso”, è una gran bruttura da “lager” indegna di una zona turistica. E anche in questo caso fa specie l’inerzia del Cantone, proprietario del fondo (pubblico), che non interviene».
Il politico socialista ricorda inoltre come «già tre anni fa avevo dovuto segnalare io stesso una transenna abusiva chiedendomi dove fosse il Municipio, visto che tale bruttura separava la spiaggia del Lido comunale di Tenero da quella, ad uso privato, di un vicino campeggio. Transenna poi tolta ma ricomparsa l’anno seguente e prontamente segnalata all’Ufficio del demanio cantonale, che mi chiedo perché non effettui regolarmente dei controlli».
A tirare in ballo Comune e Cantone sugli stessi temi (ri)sollevati da Bruno Storni è anche il consigliere comunale di Tenero-Contra David Simoneta (gruppo Sinistra e Verdi), il quale, oltre a chiedere lumi su convenzione e “abusi vari”, fa notare con tanto di foto come “lungo le rive di Tenero – una zona demaniale pregiata, unica per la sua bellezza e apprezzatissima sia da turisti che da residenti –” e più precisamente in un campeggio, il Campofelice Camping Village, “sono stati posati recentemente sulle rive enormi massi di granito fissati alla struttura sottostante tramite cemento”.
“Da una prima verifica – prosegue l’interpellanza – risulta che al Municipio non sia pervenuta una domanda di costruzione per questo intervento”, aspetto questo confermato anche da nostre informazioni, con la richiesta che sarebbe stata presentata in un secondo momento (sanatoria). “Questo è solo l’ultimo abuso dei campeggi sul suolo pubblico delle nostre rive”.
Sul caso specifico abbiamo interpellato il direttore del Campofelice, Simone Patelli (tra l’altro presidente di Ticino Turismo e dell’Associazione Campeggi Ticinesi), che ci spiega come “si tratta dei cosiddetti cinquantini, sassi in granito che abbiamo piazzato, senza utilizzare cemento, lungo la linea della nostra proprietà la scorsa estate, dopo l’alluvione in Vallemaggia. Evento quest’ultimo che ha tra le altre cose causato l’erosione di un muro che già in passato aveva ceduto e dunque abbiamo approfittato della presenza dei veicoli industriali (che stavano ripulendo la spiaggia dai detriti) per sistemare anche questa problematica, ripristinando la zona e mettendola in sicurezza. In seguito abbiamo notificato i lavori – effettuati di corsa in una situazione di emergenza, con 3mila ospiti e il terreno che cedeva –, sottolineando anche che con i rilievi finali ci siamo accorti di aver sconfinato di una ventina di centimetri e che sposteremo i blocchi appena riceveremo il via libera dal Comune».
Patelli fa anche notare come, riguardo al Sentiero delle rive, «campeggi e privati aprono molto più spazio di quello che sarebbe demaniale e mantengono la via pulita e percorribile, per cui direi che dalla convenzione ci guadagnano tutti: indubbiamente chi gestisce un’attività, ma anche il Comune (e il Cantone) che non deve curare e controllare delle rive e i cittadini che hanno a disposizione una bella passeggiata».
A difendere l’accordo è anche il sindaco di Tenero-Contra, Graziano Crugnola, per il quale «la convenzione sembra essere conforme al Piano direttore cantonale, che all’articolo 3.2 della scheda 7 precisa: “Allo stesso scopo è necessario coordinare le attività di campeggi e lidi a lago, in particolar modo fuori dalla stagione turistica”. Ritengo quindi che non ci sia giusto o sbagliato. Abbiamo una perla sul Lago Verbano, ma per valorizzarla ulteriormente (a vantaggio di tutti) non penso che la via giusta sia quella della polemica, bensì la ricerca di soluzioni condivise ed equilibrate che permettano di tener conto di tutti gli interessi delle parti in causa (Demanio, Comuni, privati, campeggi e Cst). E proprio questo sta cercando di fare il Cantone, avviando incontri e workshop con tutte le parti coinvolte per approfondire possibili soluzioni concrete, da definire nel 2025 e realizzare entro il 2031, come descritto nella misura P3.2 (Valorizzazione paesaggistica e fruibilità a lago: comparto Mappo-Tenero) del PALoc 5».
«Per ciò che riguarda le segnalazioni sul tema della transenna (peraltro ora smontata) e sui presunti o veri altri abusi perpetrati dai campeggi citati nell’interpellanza – prosegue Crugnola –, posso confermare che esse sono sicuramente utili e permettono di mantenere ordine in questo comparto (per il quale, dopo anni di stallo, una variante di Piano regolatore è all’esame della Commissione edilizia e opere pubbliche, ndr). Forse, però, segnalare in modo più costruttivo potrebbe permettere di abbassare i toni e avvicinare le parti. Durante l’emergenza dovuta alla calamità che ha colpito la Vallemaggia (così come anche la Mesolcina) tutti, compresi i campeggi, si sono adoperati insieme e con i propri mezzi per pulire il lago dalle migliaia di tonnellate di detriti senza fare troppe domande. Dovrebbe essere questo lo spirito che regna nelle discussioni».