C'è già la licenza edilizia, ma a Orselina salta il progetto che prevedeva demolizione e ricostruzione, con 11 camere alberghiere
Il ristorante della funicolare a Orselina non verrà né abbattuto, né ricostruito, ma soltanto ampiamente ristrutturato. Lo ha deciso la Società della Funicolare Locarno-Madonna del Sasso (Flms) proprietaria, in considerazione degli altri importanti investimenti affrontati nel recente passato e anche proprio in questo periodo. Fra i primi, il restauro delle vetture (2022), fra i secondi, l’onerosa sostituzione del cosiddetto estradosso (copertura) del viadotto con tanto di rimozione a tappe dei binari.
Ad annunciare la rinuncia al nuovo ristorante con alloggio è Fabio Pedrazzini, direttore Flms. La novità al risparmio emerge proprio nel momento in cui il servizio è sospeso (e lo rimarrà fino a marzo) per, appunto, sostituire tutta la copertura del viadotto con una nuova impermeabilizzazione. Stiamo parlando di un investimento oltremodo importante, sul milione di franchi, che era stato preceduto dall’iter di approvazione da parte dell’Ufficio federale dei trasporti, coinvolgendo anche l’Ufficio dei beni culturali.
Tuttavia, l’investimento più atteso dai numerosissimi visitatori del Santuario della Madonna del Sasso sarebbe stato quello che avrebbe portato un nuovo ristorante con alloggio all’apice, in corrispondenza della fermata della funicolare, qualche decina di metri più in alto rispetto al Santuario.
La licenza edilizia era stata ottenuta, non senza fatica, all’inizio del 2023 e riguardava la demolizione del vecchio edificio esistente (che ha più di 100 anni) per costruirne uno nuovo, con camere ai piani superiori. La licenza giungeva due anni dopo l’inoltro della domanda di costruzione e costituiva, per i vertici della società, un traguardo sospirato e importante.
Anche in quel caso v’era stato il coinvolgimento dell’Ufficio dei beni culturali, le cui valutazioni si erano integrate con quelle effettuate dal Municipio di Orselina.
Vista e considerata la posizione d’eccellenza, e la volontà che «la primadonna» – come l’aveva definita il presidente della Sa, architetto Paolo Pedrazzini – rimanesse la Madonna del Sasso, ne era scaturito un progetto caratterizzato da linee semplici, senza facciate colorate, ma anzi tinteggiate con un grigio simile a quello dell’adiacente stazione della funicolare.
Lo stabile che avrebbe sostituito quello attuale (costruito nel 1906, subito dopo la messa in esercizio della funicolare da parte di Giovanni Pedrazzini e dell’ex sindaco di Locarno Francesco Balli) ne avrebbe ricalcato la volumetria e avrebbe ospitato al piano terra (fronte via Santuario) un ristorante con al massimo 56 posti all’interno e 88 sulla terrazza con vista sul Lago Maggiore. L’aspetto particolarmente interessante era la creazione di 11 camere ai piani superiori, ma di standing relativamente modesto (2-3 stelle), concepite secondo il carattere di un “ostello per pellegrini” che avrebbe potuto funzionare – si era ipotizzato – secondo la modalità “smart” del “self check-in”.
Una bella idea di cui Paolo Pedrazzini aveva parlato al nostro giornale era la creazione di un “tavolo del tu” «dove ci si siede assieme ad altri viandanti per familiarizzare, nel perfetto spirito dei pellegrini, magari avendo anche la possibilità di incontrare, talvolta, i frati del Convento».
Invece, appunto, sull’investimento gastronomico-alberghiero si è deciso di fare un passo indietro, limitandosi a quello che sarà comunque un importante restauro conservativo dello stabile esistente.
«Dispiace – commenta Fabio Pedrazzini – e devo dire che la decisione di rinunciare, giunta dopo un approfondimento sui costi di demolizione e rifacimento, è stata sofferta ma necessaria, anche considerando gli importanti investimenti del 2021-22 e pure quelli attuali».
Fra il 2021 e il ’22 erano state restaurate non solo le vetture, ma anche il sottotetto della stazione di Locarno e il ponte metallico. Oltre a questo, erano stati effettuati dei lavori di manutenzione della tecnica ferroviaria tra il ponte metallico stesso e il portale sud della galleria e si era proceduto con la sostituzione dell’impianto elettrico, di comando e di sicurezza, nonché dell’impianto idraulico nella sala macchine. Tutto questo per una funicolare che nel suo insieme figura nell’Inventario svizzero degli impianti a fune di importanza nazionale ed è tutelata sia nell’ambito dell’Inventario dell’Ufficio Beni culturali cantonale, sia in quello comunale di Locarno. La tutela riguarda le carrozze d’epoca (risalenti al 1958), le stazioni di Locarno e Orselina, le stazioni intermedie e l’intero tracciato.
Tornando al ristorante, il direttore della Sa invita poi a guardare ai limiti dell’operazione che si pensava di portare in porto: «A Piano regolatore è consentito un ristorante con alloggio, ma il numero di stanze sarebbe stato troppo limitato per pensare di poter recuperare la redditività necessaria per finanziare l’investimento. Aggiungo comunque che a breve presenteremo una domanda di costruzione per il restauro conservativo dello storico edificio; restauro che richiederà significativi interventi interni e consentirà di mantenere la struttura esistente. Bisognerà però, appunto, rinunciare alla parte alberghiera. I lavori di ristrutturazione dureranno presumibilmente tutto il 2025».