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Indennità dai Cda, Minusio introduce ‘lo spirito di servizio’

Nuovo Regolamento in arrivo: le indennità fisse interamente riversate al Comune. Ai rappresentanti ‘solo’ gettone di presenza (e obolo supplementare)

Minusio fa due passi avanti
(Ti-Press)
7 agosto 2024
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Più ordine ed equità nei regolamenti sulle prestazioni comunali in ambito sociale. Ma anche maggiore chiarezza sulle indennità che spettano ai rappresentanti del Comune nelle società parapubbliche. È un “doppio passo” in stile calcistico, quello mosso dal nuovo Municipio di Minusio. Che sembrerebbe disposto a rinunciare – sia detto fra le righe – al dividendo straordinario erogato dalla Ses, capace di portare nelle casse comunali qualcosa come 90mila franchi in un anno.

Partendo proprio dalle indennità e dall’esigenza di istituire un nuovo Regolamento che riguarda i rappresentanti del Comune, il sindaco Renato Mondada rileva che «alla base v’è la volontà di armonizzare la prassi relativa alla destinazione delle indennità fisse; un’armonizzazione necessaria a maggior ragione dopo il rinnovo delle cariche politiche. Per decisione municipale chi andrà a rappresentare Minusio nei vari Cda lo farà sostanzialmente per spirito di servizio, seguendo quindi, se vogliamo, l’esempio tracciato dalla Città di Locarno. Quindi, le indennità fisse che spettano ai nostri rappresentanti verranno interamente riversate al Comune. I membri stessi potranno invece incassare i gettoni di presenza e a questo si aggiunge – previa presentazione di un giustificativo riguardante l’effettiva presenza del rappresentante alle sedute – un ulteriore obolo forfettario deciso dal Comune per ricompensare lo sforzo profuso».

Enti esterni fra Sa e associazioni

Gli “enti esterni” fra società anonime e associazioni sono la Cardada impianti turistici Sa, la Centro Balneare Regionale Sa, la Società Elettrica Sopracenerina Sa, l’Associazione Locarnese e Valmaggese di assistenza e cura a domicilio (Alvad) e l’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli. Inoltre, Minusio ha rappresentanti nell’Ente regionale di sviluppo del Locarnese e Vallemaggia, nell’Associazione dei Comuni ticinesi, nel Servizio ambulanza Locarnese e valli, nei Consorzi depurazione acque del Verbano, Manutenzione strada Locarno-Brè, Protezione civile Regione Locarno e Vallemaggia, Pulizia delle rive e dello specchio d’acqua del lago Verbano, nonché nella Piattaforma di dialogo Cantone-Comuni.

Per evitare disparità di trattamento e “creare regole chiare sul diritto del rappresentante di percepire l’indennità fissa e – nell’affermativa – fino a quale importo”, Minusio propone l’introduzione di uno specifico articolo che specifica i minimi e i massimi dell’indennità che verrà poi stabilita dall’Esecutivo tramite l’Ordinanza municipale; ovvero dai 50 ai 500 franchi a seduta, “ma fino a un massimo pari all’indennità riversata al Comune dall’ente esterno”.

Va notato che nel 2023 l’incasso di gran lunga più importante di cui ha beneficiato Minusio da un ente esterno arriva dalla Sopracenerina, che ha riversato nelle casse comunali 270mila franchi. Sarebbero stati “solo” 180mila nel caso in cui non vi fosse stato anche il “famoso” dividendo straordinario di 90mila franchi. Inoltre, altri 8’000 franchi sono entrati dalla Kursaal Locarno Sa (nei cui Cda peraltro Minusio non è presente). Da Cit e Cbr non è invece entrato niente. A proposito della Ses (e delle polemiche sorte attorno a tariffe e dividendi ai Comuni), il sindaco di Minusio ipotizza la possibilità che «il Municipio non solleciterà più in futuro il versamento del dividendo straordinario». Dividendo straordinario che, va ricordato, Minusio, unitamente a Locarno, Gambarogno, Muralto, Losone e Biasca, aveva invece richiesto in passato a favore dei Comuni. La decisione, che ancora dev’essere formalizzata dal Municipio, è dettata, secondo il sindaco, «da una sensibilità accresciuta attorno allo statuto della Ses quale società comunque interamente detenuta dagli enti pubblici e quindi non per forza soggetta alla necessità di distribuire dividendi». Mondada riflette peraltro anche sul fatto che «destinare l’importo del dividendo straordinario alla riduzione delle tariffe dei consumatori significa sgravare una famiglia con due figli di circa 20 franchi all’anno. Ma, evidentemente, qui si ragiona su un principio e la riflessione è decisamente più politica che economica». Ovviamente, il Regolamento comunale dovrà venire approvato dal Consiglio comunale.

Aiuti sociali

Più disciplina nelle prestazioni

Stessa sorte per l’altro Regolamento, quello sulle prestazioni comunali in ambito sociale. L’obiettivo è disciplinare le prestazioni comunali in ambito sociale. “Attualmente le normative che regolano gli aiuti sociali presentano una serie di frammentazioni in diversi Regolamenti desueti, che rendono complicato il processo di aggiornamento e di messa a norma con le Leggi cantonali”, si legge nel messaggio. La proposta è quindi “unificare tali disposizioni in un unico Regolamento, facendo riferimento esplicito e diretto alle normative cantonali per garantire conformità e una maggiore flessibilità in caso di cambiamenti legislativi”. Minusio propone di estendere la gamma degli aiuti sociali, “includendo le spese odontoiatriche, le spese per l’alloggio, le spese per l’acquisto dei sacchi per i rifiuti, quelle per le attività extrascolastiche e scolastiche, così come le spese per eventi straordinari e altri bisogni specifici”; questo per “fornire un supporto più completo e mirato a chi è in difficoltà”. Attualmente esiste una specifica posta chiamata “conto donazioni” con 5’000 franchi da erogare a chi ne ha la necessità. Posta che viene a cadere, mentre si istituisce un conto dedicato alle esigenze del Regolamento, “garantendo così una maggiore chiarezza nella gestione delle risorse e nell’erogazione degli aiuti sociali”. «Con il Regolamento attuale chi beneficia di una prestazione complementare cantonale riceve in automatico dal Comune un’indennità annua straordinaria di 229 franchi – ricorda il sindaco –. Inoltre su richiesta, e previa verifica della situazione economica, sempre chi beneficia di prestazioni complementari cantonali può anche ottenere una prestazione complementare comunale mensile variabile. V’è pertanto chi beneficia di aiuti sia cantonali, sia comunali, ma anche chi, non potendo accedere ai primi, si vede preclusa la possibilità di ottenere i secondi, pur trovandosi in situazioni di difficoltà. Il nuovo Regolamento prevede aiuti più mirati, estende la cerchia dei beneficiari anche a cittadini con delle necessità economiche puntuali, introduce il concetto della richiesta (essere proattivi) e fissa un periodo di domicilio di almeno 5 anni. Questo poiché si è purtroppo osservato una sorta di “turismo degli aiuti sociali”».

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