laR+ Lavizzara e Bavona

‘La capacità di reagire è nel Dna dei valmaggesi’

Lo dice il presidente dell'Erslvm. L'Otr investirà per il rilancio turistico delle zone colpite (il Magic Blues di farà), l'agricoltura si lecca le ferite

(Ti-Press)
3 luglio 2024
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«Qualsiasi tipo di attività in alta valle deve poter riprendere al più presto. Perché questa capacità di reagire alle avversità è nel carattere dei valmaggesi. La popolazione toccata dalla catastrofe, le autorità, i soccorsi, le istituzioni locali e cantonali e coloro che stanno dando prova di grande solidarietà impegnandosi nell’emergenza meritano un elogio da parte di tutti». Così si esprime Giacomo Garzoli, presidente dell’Ente regionale per lo sviluppo del Locarnese e Vallemaggia (Erslvm). Una testimonianza di vicinanza che deve anche servire a consolidare i rapporti tra le zone urbane e quelle periferiche. «A questo punto diventa assolutamente fondamentale tornare a investire in queste aree, se necessario ancora maggiormente rispetto a prima. Nulla deve fermarsi. Occorre procedere ancor più celermente con investimenti che permettano a queste valli di vivere, non solamente dal punto di vista demografico; bisogna creare i presupposti per rilanciarle e garantire che restino presidiate anche in futuro. Quanto successo mi ha fatto riflettere su un aspetto: l’investimento, esclusivo e integrale, sul paesaggio è l’anticamera dello spopolamento. Dobbiamo, al contrario, focalizzare gli aiuti anche sulle attività umane quotidiane che vanno incentivate, sui collegamenti che sono fondamentali, sulla mobilità. Va detto che sui binari di questi investimenti ci eravamo già attivati. Ora è da lì che bisogna ripartire con slancio».

‘La tempistica non deve spaventare, ciò che conta è partire con le idee’

Coloro che sono stati colpiti, si augurano una veloce risoluzione e auspicano continui un’azione congiunta e attenta delle autorità. Tuttavia la ricostruzione richiederà parecchio tempo: «Sarà soprattutto la creatività della politica, che deve saper dialogare con le persone del posto a dover rendere nuovamente agibile e vivibile un territorio profondamente trasformato. Dobbiamo guardare avanti non solo in senso protezionistico, bensì anche con occhi diversi. Le tempistiche non devono spaventare. Certe opere necessiteranno di più tempo per essere ultimate, è chiaro; quel che conta è che cominciamo a pensarle. Questa è la tempistica stretta di cui abbiamo bisogno. Evitiamo perciò di guardare con sospetto a idee che possono sembrare un azzardo, analizziamole, discutiamole. Mappare – come fanno alcuni – certi piccoli borghi di montagna come zone rosse, a rischio e quindi dichiararli inaccessibili e non abitabili è un’eresia. A nessuno verrebbe mai da dire che se un’area urbana è toccata da una catastrofe essa debba essere dichiarata inabitabile. Ciò che va fatto è una migliore opera di prevenzione e di monitoraggio a livello idrogeologico, in maniera tale da poter consentire alla gente di continuare a vivere nelle valli alpine in tutta sicurezza».

L’Organizzazione turistica

‘Investiremo più energie e fondi per il rilancio’

«Non abbandoneremo l’Alta Vallemaggia, anzi, una volta superata l’emergenza investiremo ancora più energie e denaro per rilanciare queste zone anche dal punto turistico e aiutarle a rialzarsi». È il chiaro messaggio che lancia il direttore dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli (Otlmv) Fabio Bonetti, dopo aver espresso «tutta la nostra solidarietà nei confronti della popolazione toccata da questa tragedia e cordoglio ai familiari delle vittime». Quanto alle conseguenze della devastazione portata dal nubifragio per il settore in cui opera principalmente l’Otr diretta da Bonetti, quest’ultimo fa notare come «in tutte queste regioni discoste della nostra regione (come anche del resto del Cantone), il turismo rappresenti una fonte importante di entrate – come dimostra anche la presenza dei Masterplan –. Introiti che verranno a mancare proprio nel momento in cui ne avrebbero più bisogno. E di certo la situazione non si risolverà in settimane, ci vorrà molto più tempo. Per questo come Organizzazione turistica abbiamo stanziato un primo contributo di 50mila franchi da investire in strutture di carattere turistico che vuole essere un segnale, un modo di dire che noi ci siamo e ci saremo per aiutare, quando sarà il momento, a rilanciare la valle, anche dal punto di vista promozionale».

Evitiamo il turismo ‘voyeur’

Sì perché per ora «le priorità sono la messa in sicurezza, il ripristino e i bisogni della popolazione locale. A tal proposito, un messaggio importante da lanciare e che ribadiamo ai turisti che ci chiedono informazioni in questi giorni, è di evitare di recarsi in Alta Vallemaggia, vogliamo evitare il turismo “voyeur”. In primis per non intralciare i soccorsi e chi sta lavorando per ripristinare la situazione, ma anche perché non è sicuro. In particolare per quel che riguarda i sentieri, non abbiamo ancora la situazione sotto controllo, la nostra squadra della Vallemaggia sta verificando proprio in queste ore quali chiudere. Controlli che stiamo effettuando anche nella bassa valle, dove però non dovrebbero esserci particolari problemi».

A proposito proprio dell’offerta turistica che viene a mancare alla regione di competenza dell’Otr Lago Maggiore e Valli, “monca” da Visletto in su (ma con conseguenze ben visibili anche più a sud, con il Verbano letteralmente invaso dai detriti), Bonetti afferma che «chiaramente Cevio, la Valle Rovana con Bosco Gurin, tutta la Valle Bavona, la Lavizzara con i laghetti del Naret, sono mete ambite e fanno parte delle attrazioni principali della nostra regione, che però è talmente grande e ha talmente tanto da offrire che le alternative non mancano. Anche i disagi legati al lago, penso in particolare alla navigazione e ai lidi, non sembra che stiano pesando più di tanto sul turismo. Anzi, dai visitatori abituali e non, stiamo ricevendo – in particolare attraverso i social – moltissime testimonianze di comprensione, solidarietà e affetto, ci dicono che siamo la regione più bella del mondo e che non ci abbandoneranno e anche questo ci fa ben sperare. D’altro canto, la regione turistica in generale non si ferma, ora arrivano i grandi eventi come Luci e Ombre, Moon and Stars e il Locarno Film Festival, per i quali non vedo particolari problemi. Sicuramente non sarà una stagione da incorniciare da un punto di vista turistico, ma sono certo che la nostra regione saprà uscire a testa alta e perché no, ancora più forte di prima».

Il settore agricolo

Urgono i collegamenti per trasferire i prodotti

Prima dell’arrivo del devastante nubifragio, era il lupo a preoccupare gli allevatori di bestiame valmaggesi. Ora, il settore agricolo locale, deve fare i conti anche con i danni, ingentissimi, provocati dall’alluvione e con un’attività che ha subito, complice la mancanza di collegamenti stradali, un’improvvisa e dura battuta d’arresto. Mentre l’acqua lentamente defluisce dai campi ricoperti di inerti dell’alta valle, ci si interroga su come ci si posa rimettere in carreggiata. Il mondo agricolo in Lavizzara e Rovana è in ginocchio. La situazione è davvero critica, conferma Marzio Coppini, presidente della Società agricola valmaggese: «La priorità è innanzitutto quella di mettere in salvo le persone e garantire la sicurezza della popolazione – osserva – Capire la reale portata dei danni per il nostro settore è ancora impossibile. La conta definitiva richiederà tempo. Sappiamo, per ora, di una decina di capi di bestiame andati persi, tra bovini e ovini; ma si tratta di una prima valutazione. La situazione sugli alpeggi, grazie all’impegno di chi può contare solo sulle proprie forze, sta migliorando ma il problema principale è quello dell’assenza di collegamenti non solo tra le stalle in quota e i paesi (con molte piste forestali danneggiate o interrotte), bensì anche con il resto della Valle.

Impossibile far arrivare i mezzi pesanti

La mancanza di strade agibili rende impossibile trasportare il latte ai caseifici che si trovano al piano per la lavorazione e lo smercio». Attorno al ponte di Visletto, distrutto, ruota, insomma, anche l’economia delle aziende del settore dell’alta Vallemaggia:«Non dimentichiamo che c’è anche il problema del foraggio degli animali. I campi ricoperti di detriti non possono essere sfalciati. In Lavizzara e Bavona, laddove si è già proceduto al taglio, buona parte del fieno è stato portato via dalla piena di fiumi e torrenti. Inoltre molti contadini hanno i propri macchinari al piano e finché non è consentito raggiungere Cevio con mezzi pesanti (le imballatrici pesano tra gli 80 e i 100 quintali) non è possibile eseguire i lavori stagionali nei campi risparmiati dalla furia delle acque. Impensabile, per ragioni di costi, fa capo agli elicotteri per il trasporto dell’occorrente. La macchina degli aiuti in questi giorni drammatici è la solidarietà e la collaborazione tra allevatori e agricoltori. Ci si sostiene a vicenda, nel limite del possibile, sperando che l’emergenza rientri in fretta. Possibilmente entro l’autunno, quando il bestiame lascerà gli alpeggi».

L’appello è chiaro: non sono necessarie molte parole, servono azioni concrete, non fosse che per dar prova di riconoscenza per i servizi svolti dal mondo agricolo portatore di valori fondanti di un’intera comunità.

Magic Blues

La rassegna si farà e avrà un suono benefico

Il ‘Vallemaggia Magic Blues 2024, in programma dal 12 luglio all’8 agosto, con la sua 22a edizione ‘Magical vibes!’, si farà. Lo hanno deciso, nelle scorse ore, dopo attenta valutazione, gli organizzatori della rassegna musicale. Il programma del festival open-air itinerante che, settimanalmente propone concerti sulle piazze dei paesi della valle, subirà verosimilmente qualche ritocco. La conferma arriva direttamente da Fabio Lafranchi, promotore dell’evento; focus in particolare sulla serata iniziale di venerdì 12 luglio, prevista a Brontallo, come pure sulla due giorni in calendario a Cevio (mercoledì 24 e giovedì 25 luglio). Zone e comunità duramente toccate dall’alluvione che, ovviamente, non lasciano certo indifferenti gli organizzatori, anzi. «Siamo in contatto con le autorità di Cevio e della Lavizzara per conoscere quelle che sono le loro intenzioni. Se lo riterranno opportuno, vista la delicatezza del momento, noi confermeremo la nostra proposta. In alternativa abbiamo pronto un piano B, coinvolgendo le località di Gordevio e Giumaglio (anche in questo caso trattative sono in corso con le autorità municipali). Nei prossimi giorni potremo essere più precisi».

Tutti gli altri concerti di Vallemaggia Magic Blues in cartellone, come detto, non subiranno modifiche. «Proprio per esprimere la nostra solidarietà all’alta valle toccata dal nubifragio, stiamo riflettendo su alcune iniziative. Magari, chissà, potremmo organizzare un evento speciale di Magic Blues in Lavizzara. È comunque ancora prematuro parlarne. Di sicuro faremo in modo, nel limite delle nostre possibilità, di aiutare la popolazione colpita dal maltempo. Pensiamo ad esempio di distribuire, la sera dei concerti, all’entrata, il codice QR per le donazioni».

Maggiori informazioni e aggiornamenti sul sito della manifestazione www.magicblues.ch.

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