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Norman Gobbi nel Locarnese per parlare di aggregazioni

Nelle prossime settimane il direttore del Di incontrerà 11 Municipi per conoscere le loro aspettative rispetto a un eventuale coinvolgimento

21 maggio 2024
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Riprenderanno in questi giorni nel Locarnese le visite del consigliere di Stato Norman Gobbi nei Comuni ticinesi. Lo fa sapere attraverso un comunicato il Dipartimento delle istituzioni – confermando quanto già anticipato dalla Regione –, che sottolinea come il ciclo, iniziato nel 2018 a Stabio, proseguirà nelle prossime settimane e si concluderà alla fine del mese di giugno continuando così una campagna di incontro e scambio di informazioni per discutere di temi puntuali che interessano gli enti locali. Con gli undici Municipi che si visiteranno sarà approfondito il dossier delle aggregazioni. Il direttore del Di, accompagnato dal capo della Sezione degli enti locali Marzio Della Santa, incontrerà i Municipi di Gordola, Losone, Brione sopra Minusio, Orselina, Muralto, Verzasca, Tenero-Contra, Minusio, Cugnasco-Gerra, Locarno, Lavertezzo.

È noto, spiega ancora il Dipartimento, che il Piano cantonale delle aggregazioni (Pca) definisce una serie di scenari aggregativi per l’intero cantone. Si tratta di uno strumento orientativo voluto dal parlamento e messo a disposizione dei Comuni, che contempla la possibilità di evolvere e adattarsi alle esigenze comunali e ai cambiamenti della società nella quale viviamo. Proprio in quest’ottica, il Pca prevede che possano essere avviati progetti aggregativi promossi dalle autorità locali anche se divergono dalle visioni contenute nel documento strategico. In quest’ottica, negli ultimi anni il Dipartimento delle istituzioni ha appoggiato e sostenuto le iniziative di aggregazione volute direttamente dalle realtà comunali. L’ultima in ordine di tempo è quella formalizzata dal Consiglio di Stato il 18 gennaio scorso e che coinvolge i Comuni di Lavertezzo e Locarno.

Il dietrofront di Lavertezzo sulla possibile unione (solo) con Locarno

A tal proposito, ricordiamo che in seguito alle recenti elezioni comunali che in quel di Lavertezzo hanno visto trionfare il fronte dei contrari – Per il Paese – all'aggregazione con la sola Città, il Municipio del comune sul Piano ha inviato al Consiglio di Stato la richiesta di sospendere il processo aggregativo in questione, al quale stava lavorando la preposta Commissione di studio. Una richiesta portata avanti dalla "squadra" guidata dal neosindaco Andrea Berri, forte oltre che del sostegno emerso alle urne, anche delle 304 firme con cui una parte dei cittadini di Lavertezzo aveva sostenuto la petizione che tra le altre cose chiedeva appunto di bloccare l’aggregazione con Locarno e rilanciare quella con gli altri Comuni della sponda sinistra del Piano di Magadino. Come tra l’altro indicato nel Piano cantonale delle aggregazioni (Pca) del 2018, che colloca nello scenario “Piano” anche il quartiere locarnese delle Gerre di Sotto, mentre Locarno fa parte della visione “Locarnese”, che riunisce undici Comuni dell’omonimo agglomerato.

Verificare il potenziale di sviluppo di uno o più nuovi Comuni

Secondo il Cantone, il nuovo scenario che inizia a delinearsi pone le basi per aprire una discussione sul futuro dell’intero comprensorio. In questo senso sono quindi stati organizzati alcuni momenti di incontro per conoscere le aspettative degli undici Comuni rispetto a un loro coinvolgimento in un’eventuale ipotesi di aggregazione. «Vogliamo verificare se si intravede il potenziale di sviluppo di uno o più nuovi Comuni e quali potrebbero essere – ci aveva spiegato al riguardo proprio Marzio Della Santa –. Ad esempio, oltre alla questione Lavertezzo e alla triangolazione evocata con Gordola e Cugnasco, sappiamo che anche Locarno e Losone si sono parlati, senza dimenticare il discorso al di là del fiume (Verzasca, ndr) con Tenero-Contra, Mergoscia, Minusio e la zona collinare (Brione s/Minusio e Orselina). Alla fine di questo “giro”, dovremmo avere un’idea più chiara di quello che potrebbe essere il futuro di questa zona del Locarnese».

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