Locarnese

Ai Saleggi due campi da calcio non bastano più

In tre anni i tesserati della Losone Sportiva sono quasi raddoppiati (da 150 a 275) e gli spazi iniziano a mancare: si pensa a un nuovo terreno sintetico

9 aprile 2024
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A Losone, due campi da calcio non bastano più. Un’evidenza messa in luce in primis dai numeri dalla locale società calcistica, la Losone Sportiva, che dall’insediamento dell’attuale comitato nel luglio 2021 (anno in cui vi è stato un rinnovamento totale) ha visto letteralmente esplodere i suoi tesserati, passati da circa 150 ai 275, che oggi calcano settimanalmente i terreni dei Saleggi. A cominciare dai ragazzi e dalle ragazze del settore giovanile, in totale ben 197 (dagli 81 di tre anni or sono) suddivisi in 14 squadre dagli allievi G agli A, passando dai Seniori 30+, i 50+ (questi ultimi non partecipano al campionato ma si allenano) e per finire con la prima squadra, composta anch’essa in prevalenza da giovani di Losone e che sta lottando per ottenere la promozione dalla Terza alla Seconda Lega. Facile quindi capire come due soli terreni da gioco (e i relativi spogliatoi), risultino ormai un po’ stretti.

Allenatori e società si rivolgono al Municipio per trovare una soluzione

I primi a rendersene conto – oltre a chi a inizio stagione deve “giocare a Tetris” per organizzare e assegnare i vari spazi a disposizione – sono gli allenatori che settimanalmente devono adeguarsi alla situazione. E non è certo un caso se proprio da loro (sostenuti dalla società) è partita una lettera (email) indirizzata al Municipio di Losone, che gestisce, anche attraverso una convenzione con la stessa Losone Sportiva, le infrastrutture nate sui terreni messi a disposizione dal locale Patriziato.

“Desideriamo scrivervi per sottolineare una criticità che si sta verificando presso i campi utilizzati dalla Losone Sportiva”, sottolineano i tecnici losonesi (circa una trentina in totale), che dopo aver evidenziato come l’ottimo lavoro svolto su più livelli negli ultimi tre anni abbia portato non solo a una crescita numerica, ma anche di qualità, vanno dritti al punto della questione: “Due soli campi non bastano più”. Ed elencano alcune delle problematiche con le quali devono confrontarsi settimanalmente… “Spesso occorre scegliere giorni alterni per allenarsi, dividere uno spogliatoio o una metà campo in più squadre, separare i bambini dagli adulti onde evitare potenziali situazioni delicate eccetera...”.

Il ragionamento degli allenatori si estende fino alla tipologia dell’ipotetico nuovo terreno… “Oltre a questi aspetti logistici ci si è messa la pioggia in questi mesi, durante i quali sei o sette allenamenti per squadra hanno dovuto essere annullati a causa della chiusura dei campi per la troppa acqua. Questo corrisponde, per le compagini che si allenano due volte a settimana, a un mese senza poter fare allenamento. Se si vuole avere una certa continuità e avere un minimo di qualità di allenamento – che poi si rispecchia nelle prestazioni durante le partite –, non è pensabile allenarsi così poco”. Per questo, “chiediamo di pensare seriamente a un nuovo campo sintetico che permetta di ovviare ai giorni di brutto tempo offrendo una valida alternativa alle nostre squadre”.

Ma non solo, perché come si ricorda in conclusione della missiva, ad approfittarne sarebbero anche le numerose società provenienti da oltre Gottardo che su tutto l’arco dell’anno effettuano dei campi d’allenamento proprio a Losone, con una ricaduta economica quindi sia per la società, sia per il Comune.

‘Raggiunto un punto di saturazione’

Considerazioni condivise evidentemente anche dalla Losone Sportiva, tanto che «come comitato ci stavamo già muovendo in questa direzione, ossia segnalare al Comune la necessità di un terzo terreno da gioco, o perlomeno di rifare il campo B in sintetico – ci spiega il presidente dei nero-arancio, Michele Tonascia –. La prima sarebbe la soluzione ideale, in quanto ci permetterebbe di gestire tutto con più agio e di continuare a crescere. Sì perché le richieste in questo senso ci sono eccome, ma con la configurazione attuale abbiamo ormai raggiunto una sorta di punto di saturazione e purtroppo se la situazione non cambierà, dovremo iniziare a dire di no a nuovi giocatori. Speriamo di non dover arrivare a quel punto, ma siamo fiduciosi, anche perché con Municipio e Patriziato c’è un ottimo rapporto, ci hanno sempre sostenuto».

Quanto a una superficie sintetica (o meglio mista, come la maggior parte dei terreni di nuova generazione), sia essa sul terzo o sul secondo campo, «ci permetterebbe di poter fare allenare le nostre squadre (e quelle che ospitiamo) anche in caso di brutto tempo e di sollecitare meno il campo principale, che purtroppo quest’anno sta risentendo dell’utilizzo intensivo. Più squadre significa infatti anche una manutenzione più difficoltosa e inevitabilmente terreni in condizioni non sempre ottimali».

Diverse opzioni per l’unico terreno libero nel comparto: calcio, padel e un posteggio

La palla passa quindi al Municipio (ed eventualmente in un secondo momento al Consiglio comunale) di Losone. Un tema di certo non nuovo, come ricorda il vicesindaco e capo dicastero Sport e tempo libero Fausto Fornera… «Della creazione di un terzo campo da calcio si è parlato più volte in passato, ultima delle quali una decina di anni fa, quando era stato anche effettuato uno studio di fattibilità su un’opzione che prevedeva di inserire, ruotati di novanta gradi, due campi dove ora c’è quello principale, facendo diventare il terreno numero uno l’attuale campo B. Il progetto era però stato abbandonato a causa dei costi elevati e delle difficoltà a livello pianificatorio e oggi, dopo le modifiche dell’assetto stradale di Via dei Pioppi (che separa i due campi, ndr), non sarebbe più attuabile».

L’unica opzione presente nel comparto è quindi un terreno, sempre di proprietà del Patriziato ma ceduto a lungo termine in diritto di superficie al Comune, incastonato tra la centrale termica e la scuola Media, vicino all’attuale campo B e all’attiguo tennis club. Quest’ultimo sarà tra l’altro oggetto di un restyling da 1,5 milioni di franchi (con una nuova clubhouse che comprenderà ristorante, spogliatoi e servizi) e nell’ambito della fase di cantiere, al via ancora nel 2024, verranno posati degli spogliatoi prefabbricati per gli utenti dei campi da tennis, che in seguito dovrebbero rimanere a disposizione del vicino campo da calcio. Tornando al terreno in questione, di circa 7mila metri quadrati – dove quindi, anche per la forma non proprio regolare, non sarebbe possibile costruire un campo da calcio regolamentare –, risulta essere molto ambito. Secondo nostre informazioni, su di esso hanno infatti messo gli occhi anche dei privati che sarebbero interessati a promuovere la costruzione di campi da padel. Un’opzione potrebbe quindi essere quella di far convivere le due realtà, il padel e un campetto da calcio sintetico che potrebbe venir sfruttato dalla Ls perlomeno per gli allenamenti. In questo caso, per una questione di costi verrebbe a cadere l’ipotesi di rifare il campo B in sintetico, che rimarrebbe invece prioritaria in caso sul citato terreno non fosse possibile inserire uno spazio dedicato alla locale società calcistica.

Sul tavolo del Municipio però c’è anche la possibilità di trasformare il sedime, o parte di esso, in un parcheggio a uso soprattutto degli utenti dei vicini centri scolastici (Medie, Elementari e infanzia). Questo permetterebbe di mettere ulteriormente in sicurezza il comparto delle scuole, togliendo in particolare il traffico motorizzato dall’ultimo tratto di Via Saleggi, che termina proprio davanti all’asilo e dove in passato sono stati segnalati problemi legati proprio alla presenza di troppi veicoli.

«Si tratta di un comparto ben pianificato (dedicato in particolare alla scuola, allo sport e allo svago) e adesso che ci sono delle richieste concrete, l’importante è agire con testa ponderando bene tutti i fattori, dagli interessi in gioco fino alle prospettive di sviluppo – conclude Fornera –. Come Municipio, sarà nostra premura prendere atto di queste esigenze e personalmente ritengo che per decidere come rispondervi occorrerà rivolgersi a uno specialista per approfondire la questione, sia dal profilo pianificatorio sia dell’organizzazione degli spazi. Senza dimenticare i costi, che ovviamente giocheranno un ruolo determinante».

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