Locarnese

‘No’ a un albergo in riva al lago a Locarno, ‘sì’ allo svago

La Sinistra Unita lancia una petizione contro la pianificazione, chiedendo uno studio in parallelo per l'area dal Bosco Isolino al delta della Maggia

L’ingombro del futuro hotel
24 marzo 2024
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La Sinistra unita ha lanciato una petizione per chiedere al Municipio e al Consiglio comunale di interrompere immediatamente e annullare l’iter pianificatorio per la realizzazione di un albergo situato a fianco del Lido di Locarno e di sviluppare invece un progetto di valorizzazione delle aree verdi e di svago lungo la riva del lago a misura delle persone.

“La passeggiata urbana lungo la riva del lago organizzata il 23 marzo dal nostro gruppo ha dimostrato che molte persone non sono al corrente delle gravi conseguenze che la nuova pianificazione promossa con il recente Messaggio municipale per il Settore 4 porterà per una delle poche aree verdi e pubbliche nella riva locarnese del Verbano – si legge in una nota inviata ai media dalla Sinistra Unita –. Molti non sanno infatti che la Città nell’area che va dalla fine dell’edificio del Centro balneare regionale (Cbr) fino ai Giardini Arp intende fare spazio per un albergo, un centro nautico e un edificio multiuso, per un totale di 6'800 metri quadrati, il tutto condensato in un’area pubblica sulla riva del lago e con una buona presenza di vegetazione e biotopi. Nel Messaggio municipale viene spiegato che è necessario costruire un albergo per soccorrere le finanze del Centro balneare regionale. Ed ecco che davanti ai problemi economici, dovuti evidentemente a una pianificazione difettosa delle finanze, si risponde con il mattone, cioè edificando un’area pubblica verde. Questo senza soppesare vantaggi e svantaggi in una visione più grande, senza cercare alternative più sostenibili, con l’idea che il turismo venga in nostro soccorso”. Per il settore, che dopo i risultati da primato del periodo Covid ha visto diminuire gli arrivi, già arrivano altri progetti (Grand Hotel in primis). Inoltre, fa notare la Sinistra Unita, buona parte degli hotel pur con una bella vista lago sono chiusi da novembre a marzo. Infine, dell'albergheria i salari restano fra i più bassi.

“Per far immaginare al pubblico presente e ai passanti la dimensione dell’albergo, durante la passeggiata urbana sono state posate delle “modine” sorrette da grandi palloncini – si legge ancora nel comunicato stampa –. Sottolineando che la variante di piano regolatore presentata al Consiglio comunale prevede un edificio con un’altezza di 16,5 metri, di 5'000 metri quadri, con 100 camere e un parcheggio interrato di 120-130 posti a forte rischio di inondazione. Una struttura dunque simile per grandezza al vicino Hotel Arcadia, ma con un piano in meno. Non esistono però studi di inserimento nel paesaggio, valutazioni qualitative dell’altezza e delle volumetrie: si vogliono solo raggiungere le 100 camere. E non importa se per realizzarle bisogna abbattere quasi tutta la vegetazione e gli alberi attualmente presenti. Non importa se si andrà a privatizzare e recintare una grande superficie del prato del lido, che in estate è già spesso sovraffollato. Non importa se il paesaggio e in particolare il fronte lacustre, verrà deturpato. Per poter permettere a Piano regolatore questa “arca di salvezza finanziaria”, si vogliono trasporre indici edificatori previsti per un edificio pubblico, originariamente pensato per il museo dedicato a Jean Arp, quindi orientato alla popolazione tutta, a un edificio turistico, di cui la popolazione locale non trarrà alcun beneficio”. E ancora: “A pochi metri di distanza la Città già prevede la realizzazione di un edificio con contenuti alberghieri, in un comparto ben più sostenibile e ragionato per accogliere un hotel: l’eco-quartiere ex gas-macello. Un chiaro esempio, dunque, dell’incapacità o della mancanza di volontà di pianificare con progettualità e visione d’insieme”.

Stando alla Sinistra Unita la soluzione migliore per “fondere in un progetto virtuoso le volontà di rigenerazione urbana e paesaggistica della riva, per migliorare l’offerta della Cbr e per proteggere e promuovere la biodiversità” sarebbe l'elaborazione di uno studio in parallelo per l’intera area, dal Bosco Isolino fino al delta della Maggia, idealmente inclusivo di tutte le aree verdi di svago, compresa la passeggiata a lago, la ristrutturazione dell’Astrovia e lo studio strategico per una nuova passerella ciclopedonale verso Ascona. “I progetti della città per quest’area, delicata dal punto di vista della flora e della fauna e di grande valore paesaggistico, vanno in contrasto con i principi di una città all’avanguardia, sostenibile e attrattiva per la popolazione”.

Queste le ragioni del “no” all’albergo “Riva lago” e del lancio della petizione per salvare l'area e richiedere un progetto di vera rivalorizzazione dello spazio pubblico. Durante l’evento di sabato sono già state raccolte una settantina di firme alle quali si aggiungeranno quelle della petizione online, consultabile al seguente link: https://act.campax.org/petitions/no-all-albergo-riva-lago.

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