Locarnese

‘Carp addio, ma benvenuto Tribunale di espropriazione’

Distribuzione delle istituzioni sul territorio cantonale, il Municipio risponde all'interrogazione di Simone Beltrame sul Tribunale d'appello

(Ti-Press)
5 marzo 2024
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Sapevamo che la Corte di appello e revisione penale (Carp) sarebbe tornata a Lugano. Quindi, cediamo il passo. Tuttavia, rivendichiamo il merito di aver portato a Locarno il Tribunale di espropriazione.

È il succo della risposta del Municipio di Locarno all'interrogazione con cui Simone Beltrame (Il Centro) chiedeva cosa intendesse fare la Città riguardo al previsto trasferimento della Carp, attualmente a Locarno, nella Cittadella della giustizia di Lugano.

Ebbene, la Città conferma di essere in chiaro sulle scelte cantonali. Peraltro, “l'esecutivo ritiene che sarebbe stato giusto che questa importante camera del Tribunale di appello rimanesse a Locarno”, anche perché avrebbe avuto “il merito di tenere separati i due livelli giudicanti in ambito penale”. Proprio per questo motivo il Municipio aveva invitato a suo tempo il Consiglio di Stato “a valutare attentamente se non mantenere la Carp a Locarno, in un'ottica non solo di distribuzione regionale, ma soprattutto di separazione anche fisica tra primo e secondo grado, rendendo di conseguenza definitiva la norma transitoria”. Era infatti già chiaro da tempo (2009) che il trasferimento sulle sponde del Verbano della Carp non sarebbe stato a titolo definitivo.

“Purtroppo – considera il Municipio di Locarno – la decisione di riportare la Carp a Lugano è retta da diverse scelte di ordine superiore, promosse dal Consiglio di Stato e avallate dal parlamento cantonale approvando i relativi messaggi e crediti. Ciò sottolineando altresì la storia del Canton Ticino, con il popolo ticinese che già nel 1894 si era espresso sul dispositivo della Costituzione cantonale che prevedeva la sede stabile del Tribunale di appello presso la Città di Lugano”. Proprio in questo contesto si inserisce il progetto di Cittadella della giustizia, il quale annovera appunto il rientro della Carp a Lugano e che a detta del governo cantonale persegue l'obiettivo di rispondere alle necessità del terzo potere dello Stato. Il tutto, riconoscendo finalmente alla Magistratura una sede istituzionale di rilevanza storica che la cittadinanza possa associare alla Giustizia cantonale”. L'intento, nota Locarno, “è quello di realizzare a Lugano una sede adeguata per il Tribunale d'appello – unitamente alle altre autorità giudiziarie e uffici cantonali che già oggi per legge hanno sede a Lugano – con il rientro logistico della Carp con il resto del Tribunale di appello, come già predisposto nel 2009 al momento dello spostamento temporaneo a Locarno”.

Chiarendo che non è più attuale né attuabile un tentativo di mantenimento della Carp a Locarno, il Municipio sottolinea un aspetto importante, e cioè che “è stato possibile ottenere l'insediamento a Locarno del Tribunale di espropriazione, autorità giudiziaria indipendente e autonoma, alla stregua delle altre Magistrature permanenti dell'ordinamento giudiziario cantonale, sancita dalla Legge di espropriazione dell'8 marzo 1971 e con giurisdizione su tutto il territorio cantonale”.

Beltrame, in considerazione della politica del Di di distribuire sul territorio cantonale i servizi, chiedeva poi se non fosse “corretto formalizzare la richiesta di concentrare a Locarno l'autorità di prima istanza Lafe (Legge federale sull’acquisto di fondi da parte di persone all’estero). La risposta è sostanzialmente negativa e il Municipio la formula così: “Oltre a consolidare la presenza delle altre autorità giudiziarie cantonali sul territorio, quali Preture civili, futura Pretura di protezione del Distretto di Locarno (ora Arp) e Giudicature di pace, oltre che naturalmente Uffici esecuzione, fallimenti e registro fondiario, ed evidenziando pure la presenza capillare sul territorio di autorità para-giudiziarie quali in particolare gli Uffici di conciliazione in materia di locazione”, il Municipio, “è più orientato a sostenere la presenza sul territorio cittadino del Tribunale di espropriazione piuttosto che l'autorità di prima istanza Lafe e ciò in considerazione dello spiraglio aperto da Gran Consiglio e Consiglio di Stato, in modo da garantire un'equa distribuzione delle istituzioni a livello cantonale”.

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