Terre di Pedemonte

Baita scassinata, i malviventi bivaccano e se ne vanno

La scoperta da parte dei proprietari sabato scorso; sono entrati rompendo la finestra e hanno messo sottosopra la cascina senza tuttavia rubare nulla

4 marzo 2024
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Era (o, forse, erano, visto che potrebbe trattarsi di due persone) alla ricerca di un posto coperto dove passare la notte. E quella piccola baita sul Monte Vii, a oltre 1100 metri di quota in territorio di Cavigliano (sezione del Comune di Terre di Pedemonte) sembrava fare a caso suo (loro). Disabitata e isolata, raggiungibile solo a piedi dopo oltre un'ora di cammino, in una settimana - la scorsa - caratterizzata da forti precipitazioni, neve e nebbia, ha fatto a caso loro. Sono penetrati nella proprietà dopo aver divelto il cancello della recinzione che circonda il fondo e da lì poi all'interno forzando la persiana e demolendo con un sasso il vetro della finestra (probabilmente ferendosi all'avambraccio, visto che c'erano tracce di sangue sui cocci sparsi sul pavimento). Girata la maniglia e aperta la finestra sono poi entrati e lì hanno soggiornato, abusivamente, per almeno due giorni. Svuotando gli armadi per sfamarsi con tutto ciò che hanno trovato e lasciando, prima di partire forse spaventati (lo proverebbe il fatto che si sono scordati sigarette e un sacchetto contenente cannabis), una camera trasformata in una discarica. Hanno insomma fatto il loro comodo. Stesso modus operandi di quanto accaduto, settimana scorsa, alla Costa sopra Borgnone. A scoprire la malefatta sono stati gli stessi proprietari del cascinale che sabato scorso, intorno alle 11, aprendo la porta della baita si sono trovati di fronte l'amara sorpresa (difficile infatti immaginare che in montagna qualcuno si possa abbassare a tanto. Chi affronta una salita, solitamente, fa pensieri più alti).

Nessun bottino

Gli scassinatori non hanno rubato nulla, nemmeno nel vicino magazzino degli attrezzi. Il che può far pensare che si tratti di malviventi di passaggio o di un qualche disperato assai pratico dei sentieri e della zona. Anche perché spingersi lassù in condizioni meteorologiche non certo indicate, magari nottetempo, senza cognizione espone a qualche rischio di caduta. Naturalmente è stata sporta denuncia contro ignoti. I mozziconi di sigaretta sparsi nella camera (sui tappeti e nei letti, dove avrebbero anche potuto generare un incendio) e degli imballaggi rinvenuti sul posto potranno essere d'aiuto agli inquirenti per risalire almeno al Dna del (o degli) autore.
Sono state invece risparmiate dal raid le altre cascine presenti nelle vicinanze. Ma non si può escludere, visto che in inverno molte baite sono chiuse e disabitate, che in primavera, al momento della riapertura, qualche ulteriore spiacevole sorpresa possa sbucare.

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