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Madonna del Sasso, i lavori sulla roccia suscitano lamentele

Da mesi gli operai stanno consolidando la parete sottostante al Santuario. Non mancano i disagi per il vicinato, tra rumore assordante e polvere

(Ti-Press)
6 febbraio 2024
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Un cantiere che non passa certo inosservato, quello inaugurato lo scorso autunno (fine ottobre per essere più precisi) ai piedi del Santuario della Madonna del Sasso di Orselina, dove operai specializzati stanno procedendo al consolidamento della roccia. Come noto l’edificio religioso sorge sulla sommità di uno sperone che s’innalza all’interno della valletta scavata dal torrente Ramogna. Ente promotore del grosso cantiere è il Cantone, proprietario del Santuario dal 1848, anno in cui fu incamerato con altri beni ecclesiastici; l’obiettivo di questi lavori è quello di garantire la sicurezza, la conservazione e la valorizzazione dell’intero complesso, un bene culturale di grande importanza, tutelato anche a livello federale, oltre che attrattiva turistica. «Sono interventi molto impegnativi, duri e pericolosi per gli operai, che lavorano imbragati a decine di metri di altezza per non cadere nel vuoto e che stanno fissando gli ancoraggi – spiega Frate Agostino Del-Pietro, guardiano del convento, che da un punto di vista privilegiato segue l’evoluzione del cantiere, giorno dopo giorno –. Purtroppo ci sono degli aspetti legati ai lavori che creano un po’ di disagio al vicinato: le perforazioni e le trivellazioni provocano nuvole di polvere e, inevitabilmente, un po’ di baccano. Senza dimenticare parte dei macchinari sistemata sul sagrato. Di tanto in tanto arriva anche un elicottero a trasportare materiale e a posare l’occorrente. Interventi spettacolari da ammirare, ma che generano anche un brusio di fondo che ci accompagna durante la settimana. Il nostro quotidiano non è comunque stravolto; dobbiamo pulire dalla polvere più spesso le strutture esterne ma questo non ci preoccupa. Ci auguriamo che per la fine di marzo, come previsto, i lavori possano essere ultimati. Così da poter celebrare la Pasqua senza particolari intoppi con i frequentatori del Santuario».

Le polveri fini anche a centinaia di metri

Più critici alcuni cittadini residenti della collina locarnese, che lamentano soprattutto le emissioni di polvere che la perforazione della roccia ha creato in questi mesi e l’inevitabile baccano. Polveri fini che poi, a seconda delle correnti d’aria, finiscono col depositarsi sulle case e nelle proprietà anche a centinaia di metri di distanza. Disagio che costringe in certi momenti della giornata a rimanere in casa con le finestre chiuse per evitarne la diffusione all’interno dei locali. C’è anche chi, pur consapevole che qualsiasi lavoro che ha a che fare con l’edilizia comporta un movimento di polvere, lamenta bruciori agli occhi e fastidi alle mucose. Non da ultimo, ci è stato riferito che la Via Crucis della Madonna del Sasso è in parte al buio da quando lo scorso mese di agosto la grandinata ha distrutto parte delle lampade dell’illuminazione.

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