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Ali nella Casa del Popolo, quel ristorante formato famiglia

A fine anno il noto esercente e la moglie cesseranno l'attività all'interno dello storico locale in Città Vecchia, dopo 40 anni trascorsi tra i tavoli

(Ti-Press)
29 dicembre 2023
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Ali, un nome breve a dispetto di un cuore smisuratamente grande. Un nome che in Città Vecchia, a Locarno, è indissolubilmente associato al Ristorante-Pizzeria Casa del Popolo, locale che si affaccia sulla Piazzetta delle Corporazioni. L’esercente, con al fianco da una vita la moglie Marilena Sargenti, gambarognese doc, a fine anno lascia il grembiule e passa al beneficio della pensione. Dopo 40 anni di duro lavoro e anche tanti sacrifici, scorre le serrande di un esercizio pubblico che è stato un ritrovo e luogo di socializzazione per i tanti affezionati clienti che lo hanno frequentato. Spegne le luci, i fornelli e chiude la porta di questo posto particolare, un tempo Albergo Touring con annesso ristorante dei Sindacati Sei e, piano piano trasformato in un luogo dove tanti in molti hanno trascorso dei momenti indimenticabili.

Qualcuno si è fatto avanti per rilevare la sfida, ma questa è musica futura; il nostro racconto inizia invece nel 1983, quando Ali T. Güçbilmez e Marilena, tra non poche difficoltà (confessano di essere partiti dal nulla) iniziano la loro avventura. Lui di origine turca, esempio di perfetta integrazione, ha sempre fatto della sua capacità di offrire un’accoglienza familiare, della sua ospitalità, della sua passione per il lavoro e della cordialità i punti cardine del suo essere esercente. Tanto che il personale del locale è andato in pensione con lui:«I nostri sono stati tutti collaboratori di lunga data; figuratevi che il cuoco è passato al beneficio della pensione poco tempo fa, dopo 36 anni alle nostre dipendenze. Ha trascorso più tempo con noi che con i suoi cari. E lo stesso vale per altri impiegati. A dimostrazione di quanto forti fossero i legami tra noi. Abbiamo creato un ambiente particolare, di grande sintonia e feeling, di rispetto reciproco e fiducia; è stato in un certo senso come essere a casa. Discorso che vale per i nostri fornitori, che sono ancora oggi gli stessi di allora. Questa è una delle chiavi del nostro successo» – osserva Ali –. «L’altra è quella di avere avuto tanta fortuna. Una sintesi perfetta che ha contribuito alla riuscita del nostro cammino. Dovessi tornare indietro, non cambierei una virgola di ciò che abbiamo fatto». Ne aggiungiamo una terza, la capacità di rimboccarsi le maniche e di affrontare anche le avversità, come l’epidemia di Covid che ha creato non pochi grattacapi economici alla coppia.

Un luogo di ritrovo per generazioni di clienti

Se così non fosse, come spiegare che c’è gente che frequenta la Casa del Popolo da 40 anni e quel passaggio generazionale che è segno, evidente, di legami particolari? «Oggi serviamo ai tavoli i nipoti e pronipoti dei nostri più fedeli clienti. Abbiamo ereditato anche questo e visto crescere delle generazioni di avventori. Senza dimenticare gli ex dipendenti che passano, spesso, a farci visita. Per noi è veramente gratificante tutto ciò. Ma anche qui, lo ammetto, ci è voluta una buona dose di fortuna».

Nonostante i cambiamenti intervenuti nella società negli ultimi decenni, Ali e Marilena hanno sempre lavorato sodo. Tra i numerosi clienti passati dalla Casa del Popolo ricordo anche diversi politici e ospiti del Festival internazionale del film di Locarno: «Abbiamo servito tutti – dall’operaio al dirigente in cravatta, i giovani e gli anziani, le famiglie – con lo stesso garbo, gentilezza e grande rispetto, facendoli sentire come a casa loro. Con diversi clienti sono nate delle bellissime amicizie». Non sono mancati ovviamente nemmeno personaggi particolari un po’ sopra le righe, con i quali lo scherzoso Ali si è intrattenuto e divertito, tra una chiacchiera al tavolo e qualche consiglio sulle pietanze del giorno. Per i coniugi Ali e Marilena, genitori di due figlie, quella della ristorazione è stata un’esperienza incredibile, indelebile e irripetibile. Hanno iniziato in un millennio e concludono in un altro, pronti a festeggiare, entrambi, i 70 anni l’anno prossimo e le loro nozze d’oro. Con un bagaglio di vita importante hanno sicuramente lasciato un buon segno e un ricordo in tutta la clientela. Ora si occuperanno dei nipotini da buoni nonni (e bis) e si godranno il calore di una famiglia molto unita. «Nella storia della vita succedono molte cose per caso» – conclude Ali. Proprio come quando la giovane coppia si incontrò, per la prima volta, nella piccola stazione ferroviaria di Cadenazzo. Prima tappa di un lungo viaggio.

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